La gallina è un animale che per millenni ha accompagnato l’uomo nella sua storia evolutiva e culturale, e soltanto dal secondo dopoguerra in poi (1950) è andata via via scomparendo dalla vita quotidiana, in quanto i grandi allevamenti avicoli, i supermercati e la vita cittadina, hanno di fatto reso inutili i piccoli pollai domestici, fino ad allora insostituibile risorsa per moltissime famiglie.
I bambini di oggi non hanno mai visto una gallina “dal vero”, animale oramai relegato all’oblio in modo che sia più facile accettarlo come mero “oggetto di consumo”.
Eppure, proprio negli ultimi anni, qualcosa sta cambiando, e il trend in atto pare conoscere un’inversione di tendenza, sicuramente ancora solo appena percepibile in Italia, ma invece già molto più avanzato in altri Stati, come ad esempio Francia o Stati Uniti.
Questo nuovo “riscatto della gallina” è dovuto in larghissima parte ad una sempre più diffusa coscienza ecologica ed etica, sia di attenzione verso il buon cibo di qualità per la nostra salute (autoproduzione di uova), e sia di una maggiore empatia verso il benessere degli animali, che si traduce, in primis, con una volontà crescente di porre fine ai “disumani” allevamenti industriali.
Gallina, animale domestico e da compagnia del prossimo futuro?
Questo nuovo “status” della gallina, non è solo una riscoperta dei pollai rurali come lo erano quelli dei “nostri nonni”, ma è molto di più. Quasi per contrappasso, la gallina sta conoscendo un passaggio davvero epocale: da animale chiuso in gabbia in enormi capannoni a vero e proprio “pet” domestico e da compagnia, accudita e coccolata alla pari di animali domestici più “famosi” e oramai accettati da tutti, come il cane, il gatto e il coniglio (e finalmente riconosciuta per quello che è: un animale intelligente e sensibile che ama la compagnia e la vita sociale).
I giardini stanno pian piano diventando il nuovo habitat di piccoli pollai familiari di 3 o 4 galline ovaiole; di solito ci si avvicina al mondo avicolo acquistando un paio di Isa Brown (le “classiche” galline marroni) al consorzio agricolo più vicino, ma poi la passione ci porta a scoprire e desiderare razze avicole più particolari, che soddisfino anche un nostro gusto estetico e caratteriale.
Ci sono già oggi alcuni Comuni in Italia che a fronte di uno sconto sulla TARI (tassa sui rifiuti) invitano i propri cittadini a realizzare e manutenere (nel pieno rispetto dell’etologia dell’animale) un proprio piccolo pollaio familiare per l’autoconsumo di uova genuine (con cui realizzare tante ottime ricette) e lo smaltimento di una parte dell’organico (ad esempio il Comune di Guardistallo (PI) in Toscana e quello di Latronico (PZ) in Basilicata; ne abbiamo parlato qui e qui).
I piccoli pollai familiari sono la vera e unica risposta alternativa, concreta e possibile, all’allevamento intensivo.
La grande distribuzione commerciale ha cercato per troppo tempo di tenerci lontani da questi straordinari animali che, come abbiamo già accennato poco sopra, hanno vissuto accanto all’uomo (e dentro la sua casa) per millenni, entrando così un po’ a far parte della nostra evoluzione. Una casa senza galline, non è una casa.
Basta osservare la reazione di questi bambini alle galline, per capire molte cose.
Ma non solo galline da tenere in giardino. Sempre più si sta diffondendo anche la realtà di persone che optano per piccole galline ornamentali da compagnia (soprattutto bantam di razza Serama), da tenere addirittura in casa o in appartamento, e da portare al parco a razzolare durante il giorno, in auto e in vacanza.
In Italia, sicuramente la piccola e amorevole gallina Nina di Silvia Amodio è stata in tal senso un’esperienza incredibile e avveniristica, di esempio per moltissime altre persone.
Infine non possiamo dimenticarci della gallina come animale da pet therapy (hen therapy), le cui prime esperienze di applicazione con bambini autistici e anziani stanno riscuotendo ottimi risultati (vi consigliamo a tal proposito la lettura del seguente caso reale: Pet therapy con galline Moroseta, Padovane e Olandesi ciuffate).
Gallina come animale domestico: alcuni dati statistici
Ma fino a qui si potrebbe pensare che tutto ciò che abbiamo detto sia solo un nostro pensiero, e per giunta un po’ di parte. Vediamo dunque alcuni numeri visto che, come dice un antico e noto detto popolare, la matematica non è opinione.
Ovviamente stiamo sempre parlando di una piccola nicchia, che non può certo competere con la diffusione di cani e gatti, ma nel suo piccolo è un trend che da molti anni segna costantemente un netto “più”.
Per l’Italia, dove la gallina come animale domestico da compagnia, si sta giusto affacciando ora, non esistono ancora stime e dati relativi alla “chicken as pet”, ma se guardiamo all’America, alla Francia o all’Inghilterra, qualche indicazione in più siamo riusciti a scovarla e di solito, ciò che accade oltreoceano, anticipa di alcuni anni quello che poi andrà a verificarsi qui da noi (con la speranza che anche l’impianto legislativo italiano faccia presto la sua parte, allestendo una normativa nazionale chiara e a favore di questo settore).
Da alcune ricerche in rete sono emersi i seguenti dati, che vi riportiamo a seguire, per ciò che riguarda l’allevamento di galline domestiche in pollai familiari.
“Galline da compagnia. L’animale da compagnia più trendy è la gallina. A lanciare la nuova moda è Parigi: una delle più grosse catene di negozi di giardinaggio francese, Truffaut, con diversi punti vendita nella capitale, ha venduto 20 mila pulcini e galline ovaiole, soprattutto negli ultimi mesi del 2011, destinate a clienti residenti, non nelle campagne, bensì nei centri urbani. Più del 50 per cento rispetto al 2010. Un record di vendite esteso anche all’azienda alsaziana Eco-Poule che ha fabbricato e venduto più di 30 mila mini pollai in kit al prezzo di 200 euro l’uno. La maggior parte destinati a Parigi, ma anche a Tolosa (Sud) e a Amiens (Nord). Alcune società giocano persino sul design del pollaio fai-da-te e lo vendono su Internet a prezzi concorrenziali. E alcuni editori sono già al lavoro per realizzare guide su come allevare una gallina domestica [cosa quest’ultima che sta accadendo anche qui da noi con diversi volumi usciti negli ultimi 2/3 anni, n.dr.]”
(fonte: https://vocearancio.ing.it/il-mio-animale-da-compagnia-e-una-gallina/)
“[…] Lontani i tempi in cui il pollaio era un recinto puzzolente da tenere lontano. Ora capita che questi uccelli vengano chiamati per nome, tenuti in braccio come cuccioli e sistemati nel cortile di casa o sul terrazzo. E la tendenza è in crescita.
Il Los Angeles Times annota che secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Usa, in America nel 2019 i pollai urbani aumenteranno del 400%. E in Francia già nel 2011 aveva destato curiosità l’aumento del 50% delle vendite di pulcini e galline tra gli abitanti delle città. Il mercato si adegua, e cominciano a spuntare, per chi vuole andare in vacanza lasciando l’amico pennuto in mani esperte, pensioni dedicate esclusivamente a loro.”
(fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2017/09/04/AS1QJ6EJ-aumentano_domestico_scelgono.shtml)
“Le prime notizie [dell’allevamento di galline urbane, n.d.r.] sono arrivate dalla Grande Mela, dove i coltivatori di orti urbani hanno per primi portato fra i grattacieli e il ponte di Brooklyn i primi pulcini. Una delle prime associazioni di galline da giardino, Backyard Chickens [oggi il più importante sito americano di settore con ben 460.000 utenti registrati, n.d.r. ], è nata nel lontano 1999 a New York, da un gruppo di genitori ispirati dalla mini-fattoria didattica di una scuola locale, che da allora hanno aiutato migliaia di altre famiglie a replicare il progetto.
Da quel primo esperimento di tempo ne è passato e una serie di celebrities si sono unite al movimento. Fra le prime, Jennifer Aniston ha fatto scalpore per aver installato un pollaio nella sua villa a Bel Air (del rapporto tra star e galline ne abbiamo parlato anche noi nel seguente articolo: Galline e Vip: celebrità che amano le cocche, n.d.r.).
[…] A Parigi il boom è esploso un paio di anni fa grazie alla catena di negozi di giardinaggio Truffaut che ha venduto nel 2011 in giro per la Francia 20 mila pulcini e galline ovaiole, con + 50% rispetto all’anno precedente. Gli inventori di Eco-Poules, in Alsazia, hanno messo in produzione pollai di dimensioni modulabili adatte ai balconi cittadini e ai piccoli giardini con zona notte coperta e gabbia-veranda (dai 300€ circa) e hanno venduto circa 30 mila kit-base da 200€ fra Parigi, Tolosa e Amiens. In Inghilterra i negozi di animali hanno registrato un incremento del 5% delle vendite di mangime e si stima che solo a Londra siano 200.000 le famiglie con galline annesse.
Ben diverso dai pollai sgangherati delle campagne, il pollaio di città sono infatti très chic e offrono ai polli i migliori comfort che una gallina possa desiderare…”
(fonte: https://www.vanityfair.it/vanityfood/food-news/13/09/16/allevare-galline-in-citt%C3%A0)
Galline urbane: uno studio americano
Infine un vero e proprio studio condotto dall’USDA (United States Department of Agricolture) e risalente ad Aprile 2013 (dunque sono già trascorsi 5 anni), ci presenta uno scenario alquanto interessante, con dettagliate tabelle; ne riportiamo alcune a seguire e, per i più interessati, ancora sotto a queste, lasciamo la possibilità di scaricare l’intero studio in PDF (in lingua inglese).
L’indagine è riferita ai cittadini di 4 grandi metropoli degli Stati Uniti (Denver, Los Angeles, Miami e New York City), e dunque il campione degli intervistati non prende in considerazione abitanti delle zone rurali.
Tabella 1. Percentuale di persone che hanno galline (anno 2013) e percentuale di persone che vorrebbero possederlo entro i prossimi 5 anni.
Tabella 2. Interessante notare come i giovani (con equivalenza tra maschi e femmine) siano molto più a favore di una legge che permetta e tuteli le galline urbane rispetto agli adulti di mezza età e agli anziani.
Tabella 3. Esplicita il motivo primario che sta alle base della realizzazione di un pollaio familiare, ovvero, la percentuale di persone che crede che le uova prodotte da galline domestiche siano migliori di quelle che si acquistano solitamente al supermercato.
In ultimo, viene analizzato anche quello che è il principale ostacolo, nel pensiero collettivo, al diffondersi in maniera molto più rapida (di quanto già non stia avvenendo), dei pollai domestici urbani, ovvero l’idea che questo metta a rischio la salute pubblica e sia fonte di malattie (soprattutto salmonella e aviaria).
Tabella 4. Percentuale di risposte (molto d’accordo / d’accordo / appena d’accordo) alla domanda: “Pensi che le galline in ambito urbano porteranno più malattie?”
Scarica l’intero studio in PDF: Urban Chicken Ownership in Four U.S. Cities
Conclusioni
Dunque, per quanto ci riguarda, analizzando i dati sopra citati, a nostro parere c’è la ragionevole speranza che anche in Italia il trend appena iniziato dei pollai familiari da giardino e delle galline domestiche e da compagnia possa avere, nei prossimi anni, un discreto sviluppo, cosa che noi di www.tuttosullegalline.it cercheremo nel nostro piccolo di alimentare ovviamente il più possibile! 🙂
Unica nota dolente, a nostro avviso, di questa nuova modalità di allevamento e di intendere il rapporto con questi avicoli, resta purtroppo l’esclusione praticamente totale dei galli.
Perché se le galline sono in fin dei conti sopportabili, poche persone sono accondiscendenti a tollerare come vicino di casa un gallo che all’alba fa echeggiare il suo canto nell’intero vicinato (ma che forse, alla fine, disturberebbe meno di tanti cani che abbaiano dalla mattina alla sera).
Magari, con il passare degli anni e l’abitudine a questo nuovo animale domestico, anche i galli potranno avere la loro chance di essere riammessi nella vita urbana, rallegrandola sicuramente.
Desidero sapere come posso fare x portare alcune mie galline ornamentali ad eventi non avicoli. Per far conoscere le razze. Il veterinario dell’ulss mi ha detto che non posso portarle fuori dalla mia casa.
Buonasera, siamo spiacenti ma il suo veterinario le ha detto bene perché per trasportare avicoli sono in vigore leggi molto ferree legate al rischio aviaria e altre malattie. Un cordiale saluto e buona serata
Allevo 7 galline e un gallo nella mia terrazza. Sono stata denunciata per inquinamento ambientale e acustico.
Buonasera Rosanna, non sappiamo bene come è il contesto di casa sua, ma effettivamente 7 galline su una terrazza ci sembrano un po’ tante (considerando che ogni gallina dovrebbe avere come spazio vitale almeno circa 10mq); inoltre il gallo canta, e quindi può dare molto fastidio ai vicini. In aree urbane o comunque con altre case/famiglie molto vicine il gallo è molto difficile da tenere. Bisogna anche scendere a patti con le persone che ci abitano accanto e trovare un equilibrio. Ad esempio potrebbe tenere due galline e vedere come vanno le cose… Grazie comunque di averci raccontato la sua esperienza, un cordiale saluto.
Io effettivamente oltre al classico pollaio in giardino ho un Gallo e una gallina Serama che vivono dentro casa insieme a noi…uscendo i giardino a razzolare quando è sereno e quando loro hanno voglia di farlo…anche se preferiscono che esca anche io insieme a loro!altrimenti vengono spesso alla porta di casa a chiamarmi!????