Per immediatezza di comunicazione e per far capire subito di che cosa si parlerà in questo articolo, abbiamo utilizzato lo stesso titolo del video, mettendo però tra virgolette la parola “produttrice”.
Se da un lato infatti, anche per chi possiede un piccolo pollaio in legno collocato in giardino possono rivelarsi informazioni molto utili quelle relative a come riconoscere una buona gallina ovaiola (magari per non farsi fregare da qualche venditore, come è successo anche a noi molti anni fa, al nostro primo acquisto; e proprio in riguardo a ciò vi invitiamo alla lettura del seguente articolo che probabilmente vi eviterà qualche arrabbiatura: come valutare galline di razza durante l’acquisto), dall’altro lato sottolineiamo con assoluta fermezza che per noi di #TuttoSulleGalline, questi animali non sono affatto “produttrici” di uova seriali di cui sbarazzarsi dopo 2 anni.
Le galline sono per noi delle vere e proprie compagne di vita, al pari degli altri animali domestici più comuni, e se negli anni successivi deporranno meno uova, andrà bene lo stesso.
Le galline si amano anche quando invecchiano e quando, inesorabilmente, smetteranno di fare uova. In tal caso, prendete altre due giovani esemplari e date una serena e felice “pensione” a quelle che per tanto tempo vi hanno dato la possibilità di preparare gustosissime ricette con le loro belle uova che, non scordiamolo mai, ad ogni gallina costa tanta energia, impegno, fatica e dolore. Sono un dono veramente eccezionale.
Quindi, a parte la descrizione di come riconoscere una buona gallina ovaiola, un’informazione che a volte potrà rivelarsi preziosa, prendiamo le distanze dal resto del video e soprattutto dalle conclusioni “gastronomiche”.
Le galline ovaiole dovrebbero rimanere in produzione per due anni per poi essere destinate alla vendita. Saper allevare e riconoscere una buona gallina ovaiola è fondamentale per la produzione di uova: l’esperto Maurizio Arduin spiega in questo video come si riconosce una buona gallina ovaiola.
Le galline destinate a produrre uova da consumo (galline ovaiole), se nate in primavera, iniziano la loro attività verso la 20°/24° settimana di vita e continuano per circa un anno. E’ conveniente, dopo la prima muta, mantenere le galline ovaiole (almeno quelle più produttive), per un altro ciclo di deposizione.
“Per selezionare una gallina è necessario evidenziare quelle caratteristiche morfologiche che individuano una buona gallina ovaiola e il suo adattamento all’ambiente.
Nelle razze pigmentate come questa – una robusta lionata – o una gallina ermellinata, o una white america o una livornese bianca, l’intensità del giallo diminuisce progressivamente in base all’aumento della deposizione con un preciso ordine: all’inizio nella cloaca, poi nel contorno degli occhi, il becco, la pianta delle zampe e infine la parte superiore dei tarsi
Maggiore è l’intensità con la quale diminuisce la pigmentazione e maggiore è la produzione di uova di questa gallina.”
Al termine del secondo ciclo di deposizione le galline possono essere considerati a “fine produzione” e la loro vendita rappresenta un guadagno non trascurabile, dato che si tratta di soggetti eccezionali da un punto di vista gastronomico.
Finalmente tornano i Campionati Italiani di Avicoltura! Un evento che, prima del Covid e di…
Pollai per Galline: scegli subito tra i più venduti Qui sotto trovi subito una selezione…
La settimana scorsa abbiamo parlato delle galline ovaiole, razze molto richieste in quanto, chi decide…
I pulcini, che per definizione sono i piccoli di gallina appena nati, ovvero usciti dall'uovo,…
EVENTO ANNULLATO! Scopri qui: Campionati Italiani di Avicoltura 2023 - 9 e 10 Dicembre a…
Le migliori galline ovaiole sono quelle che riescono ad assicurare all'allevatore la deposizione di uova…
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.