Nel film cartoon “Galline in Fuga”, il pollaio dei Tweedy è rappresentato come una sorta di lager nella campagna inglese e le simpatiche e organizzate galline ovaiole che vivono al suo interno sono prigioniere condannate solo alla deposizione delle uova; infatti, nello sciagurato caso di mancata produzione, la povera cocca è immediatamente prelevata e “condannata alla ghigliottina”!
“Galline in Fuga” è un cartone animato che, dunque, seppur in chiave ironica e adatta naturalmente anche ai bambini, denuncia il problema degli allevamenti intensivi rimandando al contempo anche ad una riflessione più ampia sul tema della libertà.
Il sogno delle galline del pollaio Tweedy è la terra al di là della collina, in cui non c’è nessun pollaio, nessun allevatore, nessun mangime, ma solo prato verde… un paradisiaco prato in totale libertà!
Gaia (Ginger nell’edizione originale) è la capo squadra delle galline che “complottano, cospirano e che sono effettivamente organizzate”, e che, insieme a tutte le altre, confidando in progetti di evasione un po’ strampalati, tenta (invano) la grande fuga di tutto il pollaio verso l’agognata libertà…
Tanti e diversi sono i tentativi messi in atto, ma che si chiudono tutti con dei rocamboleschi fallimenti; il custode, con i due feroci cani da guardia, riesce sempre a riacciuffarla finendo così per qualche giorno in isolamento nella carbonaia. Ma al suo rientro nel pollaio, Gaia non di mai per vinta e torna subito all’attacco con un nuovo piano di fuga.
La situazione si rende ancor più tragica quando la terrificante ed avida signora Tweedy (una sorta di gerarca nazista), decide di “convertire” l’attività da produzione di uova (oramai poco remunerativa) a produzione di pasticci di pollo.
L’inattesa speranza di salvezza arriva improvvisamente “dal cielo”, infatti “volando” letteralmente all’interno del pollaio, arriva Rocky Bulboa, un aitante gallo yankee, che (almeno inizialmente) illude Gaia e le altre galline di saper volare e di poter insegnare loro a fare altrettanto, in modo da poter finalmente fuggire.
In realtà, come rivelato poi da un manifesto del circo di zona che pubblicizza il “Gallo Volante”, Gaia e compagne capiscono che Rocky non sa affatto volare, ma che solo per un errore è stato “sparato” dal cannone del circo proprio dentro il loro pollaio.
Ma nonostante questo, riuscirà Rocky a farsi perdonare e a contribuire alla fuga delle galline? Lo saprete solo guardando il film… 🙂
Il film d’animazione Galline in fuga (Chicken Run) è uscito nel 2000 (ha incassato 224 milioni di dollari a fronte di un costo di 45 milioni di dollari). E’ stato prodotto dalla Aardman Animations e diretto dagli stessi fondatori della casa di Bristol (distribuito dalla UIP); è stato realizzato con personaggi e ambientazioni in plastilina animati con la tecnica del passo uno.
Le colorazioni dei fondali, l’illuminazione dei personaggi e l’intera atmosfera del lungometraggio sono davvero eccellenti e un vero punto di riferimento per questo tipo di animazione. Per la realizzazione tecnica, gli autori hanno utilizzato sculture create con l’Aardman Mix, un particolare e brevettato miscuglio di plastilina, caratterizzato da una maggiore durata e destinato a ricoprire uno scheletro di metallo articolato.
Galline in Fuga si ispira ed è una parziale trasposizione del film La grande fuga, del 1963, in cui dei soldati inglesi dovevano fuggire da un campo di prigionia tedesco.
Ecco una recensione del film Galline in Fuga di Roberto Nepoti, uscita su ‘La Repubblica’ (16 dicembre 2000):
“Nick Park e Peter Lord hanno realizzato un film d’animazione geniale, capace di parlare a due pubblici in un colpo solo. Da una parte i bambini (…), dall’altra gli adulti, tanto meglio se cinefili. Il film, infatti, è un’esilarante ripresa in versione pollame dei classici del cinema di campo di concentramento (…). Se le referenze sono nobili, il modo di metterle in scena è intelligente e pieno d’ironia affettuosa: tanto che, prima di arrivare ai pezzi di bravura del movimentato finale, ti sorprendi a identificarti con le sorti di una gallina, tremando per la poveretta che non ha fatto l’uovo o per i pericoli che Gaia e Rocky corrono nella diabolica macchina. Miracoli del cinema”.
In tal senso il film potrebbe essere utilizzato anche come ottimo strumento didattico, con nuclei tematici interdisciplinari, che spaziano dalla schiavitù nel XX secolo, all’olocausto ebraico, ai gulag sovietici, fino allo sfruttamento economico degli individui e dei popoli; il tutto riferibile all’idea di libertà nella storia dell’Occidente alla cooperazione come strumento per il miglioramento sociale e politico, nonché al tema della libertà nella letteratura di Orwell.
Dal film d’animazione è stato poi tratto anche il videogioco per Playstation Galline in fuga (Chicken Run) sviluppato da Blitz Games e distribuito da Eidos Interactive.
Anche nel videogioco lo scopo è quello di riuscire a far fuggire delle galline, attraverso un percorso costituito da tre livelli (Atti) e vari sottolivelli, in cui le cocche devono riuscire a raccogliere oggetti per poter realizzare i progetti e i marchingegni di evasione ideati da Gaia e Von.
I nemici sono ovviamente sempre i Tweedy e i loro terribili cani da guardia, che possono essere evitati utilizzando un radar attraverso il quale è possibile tenere sotto controllo la localizzazione di tutti i protagonisti e dei vari oggetti in tutte le fasi di gioco.
La casa editrice Mondadori ha anche stampato il libro Galline in fuga (Chicken Run) nella Collana Narrativa; adatto ai più piccini (o chissà), non siamo riusciti a trovare molte informazioni su di esso.
Se per caso qualcuno di voi lo avesse letto (o se volete farlo potete acquistarlo qui) potrebbe raccontarci nei commenti un suo giudizio…
A distanza di quasi vent’anni (il primo “Galline in Fuga” uscì infatti nel 2000), la Aardman Animation ha recentemente dichiarato in maniera ufficiale di essere al lavoro sul sequel del film, “Galline in Fuga 2”, con la regia affidata a Sam Fell.
Non si conoscono al momento ulteriori dettagli su questo secondo episodio del film in stop motion campione di incassi (225 milioni di dollari), se non che la sceneggiatura sarà scritta anche in questo caso da Karey Kirkpatrick e John O’Farrell che avevano già firmato lo script del primo Galline in Fuga; non è ancora noto, invece, se Mel Gibson, Julia Sawalha e altri, torneranno a doppiare i loro personaggi iconici anche nel sequel.
Come riporta l’annuncio pubblicato su Twitter dalla Aardman Animation, “Galline in Fuga 2” dovrebbe uscire nell’autunno del 2019. Stay tuned! 🙂
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