Immaginatevi una meringa grande e molto croccante, sormontata da uno strato di soffice panna montata e orlata da splendida frutta fresca… ecco, siete molto vicini ad immaginarvi una torta Pavlova.
Il suo nome deriva dalla leggendaria ballerina Anna Pavlova e la ricetta si è diffusa in tutto il mondo anche grazie allo storytelling costruito “ad arte” attorno a questo dolce, per via della romantica dedica che il pasticcere Berth Sachse realizzò proprio in memoria di Anna Pavlova. Eppure, le sue vere origini, risultano essere assai più antiche…
Per risolvere ogni diatriba, è dunque necessario, come vedremo, distinguere le origini del mito romantico da quelle della ricetta vera e propria della Pavlova.
La fama della torta Pavlova ha inizio nel 1935, quando il pasticcere australiano Berth Sachse dedicò ad Anna Matveyevna Pavlova (1881-1931) questa ricetta, realizzata all’ “Esplanade Restaurant Hotel” di Perth, a distanza di quattro anni esatti dalla tragica morte della ballerina, avvenuta alla giovane età di 49 anni.
Da quel momento in poi, la ricetta della torta Pavlova e la sua fama esplosero con una eco incredibile, dapprima in Australia e Nuova Zelanda, e poi nel resto del mondo.
Ma perché il pasticcere avrebbe dedicato il dolce proprio ad Anna Pavlova?
Berth Sachse ebbe modo di assistere ad uno spettacolo della tournée mondiale di Anna Pavlova svoltasi nel 1926 in Nuova Zelanda e Australia, rimanendone letteralmente folgorato.
Anna Pavlova in quegli anni era diventata una ballerina leggendaria, sia per la sua leggiadria innovativa (fu lei a ideare per la prima volta le scarpette da danza moderne), sia per la sua grande volontà di arrivare (pur avendo umili origini e una salute precaria), sia infine per le sue ottime capacità manageriali (che la portarono a realizzare una sua personale compagnia di danza e ad organizzare in modo autonomo le sue tournée in tutto il mondo).
Per Anna Pavlova fu creata appositamente la coreografia de “La morte del cigno”, immagine con cui ha voluto anche farsi ricordare per sempre, chiedendo di avere con sé quell’abito di scena anche in punto di morte.
Berth Sachse, profondamente colpito dalla notizia della morte della ballerina, creò la ricetta della torta Pavlova per rendere immortale la sua memoria: “Un guscio di meringa, duro come dovevano essere le punte delle sue scarpine da ballo, che tanto avevano colpito l’immaginario di tutti, ma allo stesso tempo morbido come lo erano le sue movenze, e bianco, con una macchia di colore rosso come le piume del cigno morente e leggero, come la sua eterea lucentezza, data in questo caso dalla panna”.
Mentre la notorietà e la diffusione a livello mondiale della ricetta moderna della torta Pavlova, come abbiamo appena visto, è partita dall’Australia per merito del pasticcere Berth Sachse, ben più complesso è risalire alle origini storiche di questa preparazione, che sembrano essere, in realtà, antecedenti al 1935.
E’ questo uno dei classici esempi in cui, le origini di una ricetta di successo, sono oggetto di diatribe e di ricerche storiche, che si susseguono nel tempo, per stabilirne la vera paternità.
Ecco i principali punti messi in luce dagli studiosi:
La storia della ricetta della torta Pavlova, come abbiamo appena visto, è molto complessa, ma la sua realizzazione, fortunatamente, non lo è affatto, e come molto spesso accade, è una ricetta che prevede pochi ingredienti ma che richiede la giusta tecnica di preparazione.
Se vi state accingendo a realizzare la Pavlova (che richiede l’utilizzo di soli albumi), cominciate già a pensare a come poter impiegare i tuorli rimanenti… ecco qualche nostro suggerimento: maionese, tuorlo d’uovo marinato, pasta alla carbonara, zabaione o crema pasticcera.
Periodo dell’anno consigliato:
Questa ricetta è “senza tempo”, ma il periodo preferibile per realizzarla sono certamente la primavera e l’estate in quanto potremo utilizzare per la guarnizione sia le classiche fragole o frutti di bosco (freschi), ma anche tanta altra frutta di stagione; non ci sono poi altri ingredienti “stagionali”; possiamo godere della Pavlova in qualsiasi periodo dell’anno (tranne che nei periodi di pausa di deposizione delle uova da parte delle nostre galline).
Per la frutta: la nostra raccomandazione è quella di utilizzare soltanto frutta fresca, anche al costo di sacrificare il classico utilizzo di fragole o frutti di bosco (eventualmente da utilizzare sciroppati).
Difficoltà:
Media.
Ingredienti e preparazione
Iniziamo quindi come di consueto la preparazione della nostra ricetta, controllando in primo luogo di avere nel paniere il numero sufficiente di uova e procediamo poi a scorrere tutta la lista degli ingredienti.
INGREDIENTI per circa 15 porzioni (o 15 mini tortine)
INGREDIENTI PER LA BASE “MERINGATA”:
INGREDIENTI PER LA CREMA CHANTILLY:
FRUTTA PER LA DECORAZIONE:
Preriscaldate il forno a circa 150°C.
Iniziate a montare gli albumi con le fruste, prima a velocità a bassa e poi, pian piano, incrementandola; quando gli albumi cominceranno a gonfiarsi aggiungete poco alla volta lo zucchero semolato. Una volta assorbito, aggiungete lo zucchero a velo setacciato, sempre mescolando, fino ad ottenere un impasto da meringa stabile e lucido.
Complessivamente, utilizzate le fruste per circa 10 minuti, facendo sciogliere completamente i cristalli di zucchero.
A questo punto aggiungete l’amido di mais setacciato e il cucchiaino di aceto di mele e lasciate incorporare.
Sollevate la frusta elettrica e verificate che la meringa faccia il “classico becco d’oca” da tanto è compatta.
Prendete ora un pezzo di carta forno e create uno o più cerchi con il composto preparato, utilizzando un semplice cucchiaio o una sac-a-poche (eventualmente, per essere molto precisi, potreste disegnare a matita dei cerchi sulla carta forno e poi capovolgerla in modo tale da vedere i cerchi senza appoggiare il composto sul tratto di matita).
Cercate di realizzare il bordo con uno spessore maggiore rispetto alla parte centrale, che ospiterà successivamente la panna.
Abbassate il forno a 120°C (impostando, se possibile, come forno statico con calore da sotto e da sopra), infornate e cuocete per 1 ora e 15 minuti (la meringa deve diventare croccante rimanendo bianca); poi spegnete il forno e lasciate raffreddare all’interno per 30 minuti, con il forno aperto, e infine sfornate, staccando il composto cotto dalla carta solo quando sarà ben raffreddato.
E’ importante che la lasciate scoperta, in modo tale che rimanga croccante senza diventare molle o gommosa.
Mentre lasciate raffreddare preparate la crema Chantilly, montando la panna con lo zucchero (aggiunto poco alla volta) e con i semini della bacca di vaniglia (a piacimento).
Mettete la meringa croccante su un piatto di portata, disponete al centro la crema Chantilly e poi decorate con la frutta fresca. Potrete fare un singolo strato o anche un multi-strato, a vostro piacimento.
Le varianti da ideare sulla torta Pavlova sono tantissime:
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A parte tutte le idee sfiziose (e anche a volte insolite) che vi suggeriamo ogni settimana, queste a seguire sono le preparazioni con le uova più famose e cliccate sul web.
A voi la sfida di confrontarvi con ognuna di loro, facendo attenzione che per raggiungere la perfezione, anche quella in apparenza più semplice può in realtà nascondere diverse insidie:
Quando vanterete ottimi risultati in ognuna di queste 12 TOP ricette con le uova (che vanno dal primo al secondo, per finire con il dolce), potrete davvero definirvi degli Egg Chef stellati, in grado di servire un intero pranzo (o cena) a base di uova, un vero superfood che ci accompagna in tavola da migliaia di anni.
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