Il gelato alla crema è certamente il gusto di gelato più diffuso a livello mondiale, ed è il gelato in cui è proprio l’ingrediente uovo ad essere centrale, determinandone la caratteristica consistenza cremosa, il colore e il sapore.
E’ proprio l’uovo, e in particolar modo i grassi contenuti nel tuorlo dell’uovo, che rendono il gelato alla crema più cremoso di tutti gli altri.
Purtroppo oggi i gelati alla crema di produzione industriale, ma anche molti gelati prodotti con modalità artigianali, non contengono più uova, ma grassi vegetali idrogenati.
Per gustare un vero gelato alla crema è necessario andare a scovare la piccola gelateria artigiana d’eccellenza, che utilizza ancora uova fresche (magari prodotte da galline ovaiole allevate in allevamenti biologici e con attenzioni particolari alla qualità della loro alimentazione; meglio ancora se le uova sono quelle bianche di gallina livornese); oppure, in alternativa, possiamo cimentarci a realizzare il gelato alla crema fatto in casa, magari utilizzando le uova delle galline del nostro piccolo pollaio domestico; in tal caso il nostro gelato alla crema “fai da te” potrà davvero essere definito unico, genuino e squisito.
Prima di approcciarsi a questa ricetta riteniamo sia subito opportuno togliersi il pensiero su due possibili dubbi:
Come abbiamo già visto per lo zabaione o la crema pasticcera, anche per realizzare una gustoso gelato alla crema fatto in casa andremo ad utilizzare i soli tuorli, e quindi potremo mettere da parte gli albumi per altre ricette, come una semplice frittata di soli albumi o delle ottime meringhe.
Periodo dell’anno consigliato:
Sicuramente l’estate, stagione in cui ad una coppetta di delizioso gelato fatto in casa è assai difficile resistere!
Difficoltà:
Media.
Ingredienti e preparazione
Iniziamo quindi così come di consueto la preparazione della nostra ricetta, controllando in primo luogo di avere nel paniere il numero sufficiente di uova e procediamo poi a scorrere tutta la lista degli ingredienti (anche in tal caso molto pochi davvero).
Fare il gelato in casa è quasi una magia, forse perché, diversamente dal solito, in questo caso giochiamo con il freddo e non solo con il caldo, e la soddisfazione di ottenere un gelato dal sapore infinitamente migliore dei gelati in commercio è veramente gratificante.
INGREDIENTI per 5 persone:
– 4 tuorli d’uovo “del nostro paniere” (a temperatura ambiente);
– 500 ml di latte (o in alternativa, in versione ancora più cremosa, 350 ml di latte e 150 ml di panna fresca);
– 100 gr di zucchero semolato;
– q.b. di semi di bacca di vaniglia (non utilizzate fiale, perché nel fare il gelato in casa vale la pena prestare la giusta attenzione anche alla naturalità questo ingrediente).
Preparazione:
In una ciotola uniamo lo zucchero e i tuorli e li amalgamiamo.
In una casseruola in acciaio, a parte, versiamo il latte (o latte+panna) con la bacca di vaniglia incisa e mescoliamo a fuoco basso; con l’aiuto di un termometro da cucina verifichiamo che il composto di latte (o latte +panna) e zucchero non superi gli 85°C (altrimenti una temperatura più alta coagulerebbe i tuorli).
Amalgamiamo bene insieme i due composti, cuocendo a bagnomaria per 5 minuti.
Rimuoviamo la bacca dal composto e versiamolo in una terrina per farlo raffreddare (per raffreddare più velocemente potremmo anche mettere la terrina in un recipiente più grande riempito di ghiaccio), mescolando continuamente il composto.
A questo punto:
Importante: in entrambi i casi, il gelato alla crema fatto in casa può essere conservato in freezer per massimo 10 giorni.
In commercio esistono piccole gelatiere ad accumulo, molto semplici da utilizzare e a costi assai contenuti, in cui la capacità refrigerante è ottenuta dalla preventiva refrigerazione del cestello della gelatiera in freezer per circa 8/12 ore (hanno il solo difetto di non consentire la produzione di grosse quantità di gelato e necessitano del tempo funzionale a far accumulare freddo in freezer al contenitore); in alternativa esistono gelatiere a compressione, con meccanismo di raffreddamento simile ad un frigo o freezer, con costi superiori e ingombri superiori (certamente consigliabili per chi si cimenterà spesso nel fare il “mastro gelataio di casa”).
Il gelato alla crema fatto in casa è ovviamente eccellente già di per sé; servito in graziose coppette di vetro può comunque essere guarnito con biscotti (anche sbriciolati) e/o affogato in mezza tazzina di caffè.
In estate è eccellente abbinato ad una macedonia di frutta fresca mentre in inverno può fare da perfetto compagno (a contrasto) con una fetta ancora tiepida di torta di mele o di strudel. Per i più golosi il gelato al gusto crema si presta anche bene ad una decorazione con cioccolato fondente.
Con il gelato alla crema, per chi ama i vini liquorosi da dessert, consigliamo in accompagnamento un marsala secco.
La storia del gelato, come avviene anche nel caso di altre “invenzioni culinarie” entrate quasi nella sfera del “mito” (ad esempio la pizza), è ancor oggi disseminata di interpretazioni e narrazioni diverse, forse perché tutti vorrebbero vedersi attribuire la paternità di una ricetta di così grande successo e tradizione.
Tutto ebbe origine con il ghiaccio e la neve…
Tra i progenitori più antichi del nostro attuale gelato ci sono i succhi di frutta refrigerati con la neve, risalenti già all’antica Mesopotamia, dove sono state rinvenute le cosiddette “bît shurîpim” (case del ghiaccio), situate all’interno del palazzo reale di Mari, del secondo millennio a.C.
Anche i faraoni d’Egitto sembra che offrissero ai loro ospiti un calice d’argento diviso a metà, uno contenente neve e l’altra succhi di frutta. Nell’Iran del IV secolo a.C., gli ingegneri persiani padroneggiavano già la tecnica di conservazione del ghiaccio nelle yakh-chāl, letteralmente “fosse del ghiaccio” (یخچال).
Una prima forma documentale scritta è stata lasciata da un poeta greco vissuto ad Atene intorno al 500 a.C., che racconta quanto ai greci piacesse preparare bevande rinfrescanti con miele, limone e succo di melagrana, refrigerate con neve o ghiaccio.
Si racconta che Alessandro Magno fece realizzare apposite buche scavate nel terreno (denominate “neviere”) per la conservazione della neve e che, nelle sue lunghe campagne in India, per rinfrescarsi nei caldi periodi estivi pretendesse un continuo rifornimento di neve da consumare mescolata a miele e frutta spremuta.
I Romani impararono dai Greci il rivoluzionario modo di utilizzare la neve e il ghiaccio per la conservazione dei cibi e per raffreddare le bevande.
A testimonianza di ciò ritroviamo un’antica ricetta, scritta da Plinio Il Vecchio, del “primo sorbetto della storia”, descritto come “una bevanda composta da ghiaccio finemente tritato e miele con un’altra porzione di ghiaccio e succo di frutta, in modo da ottenere una sorta di crema ghiacciata, che poteva essere degustata non solo dai ricchi, ma da tutto il popolo”.
Con la caduta dell’Impero Romano e l’avvento del Medioevo gran parte dei patrimoni culturali (e culinari) di molti popoli andò purtroppo perduta, e anche i progenitori del gelato scomparvero, ma non ovunque; nelle terre d’Oriente venne perfezionata la preparazione di bevande ghiacciate con la sostituzione dello zucchero al miele, e furono gli Arabi a restituire all’Italia (a partire dalla Sicilia) questa speciale ricetta, che venne chiamata “sorbetto”, dalla voce araba “sherbet” (dolce neve) o dalla voce turca “sharber” (sorbire), da cui deriverebbe il vocabolo “chorbet”, cioè sorbetto.
La nuova diffusione del gelato in Europa ebbe origine proprio dalla Sicilia, dove i mastri gelatai siciliani impararono dagli arabi musulmani i segreti per la preparazione di un gelato più raffinato e più leggero, con lo zucchero e con nuove tipologie di succhi di frutta.
Nella Bibbia è descritto il “primo frappè della storia”, laddove Isacco offre ad Abramo latte di capra misto a neve; è con questa testimonianza che compare il latte – e quindi i primi grassi di origine animale – che determineranno una maggior pastosità di questo composto refrigerato dalla neve.
L’uovo e il latte compaiono nella ricetta del gelato intorno al 1500, nella rinascimentale Firenze de’ Medici per mano di Bernardo Buontalenti che, alla notorietà raggiunta dal gelato di Ruggeri, aggiunse l’uovo, arricchendo il preparato di gusto e cremosità.
Ma vediamo più nel dettaglio la storia di Ruggeri e Buontalenti che, nella Toscana rinascimentale, parteciparono alla preparazione dei sontuosi banchetti di corte, restando celebri proprio per la loro “ricetta del gelato”:
A Bernardo Buontalenti è anche attribuita la costruzione della prima gelatiera a manovella della storia, descritta come una speciale macchina per realizzare il gelato, formata da pale fatte ruotare grazie ad una manovella con il compito di mantecare il composto, e da un cilindro – intorno a cui veniva lavorato il gelato – in cui era messo il ghiaccio.
Il culto del gelato presso la Corte dei Medici è attestato anche dalla realizzazione di numerose “conserve di ghiaccio” (ghiacciaie), in cui appunto mantenere il più a lungo possibile la neve raccolta in inverno.
Ghiacciaie di varie tipologie sono presenti nelle ville di Poggio a Caiano e di Castello e nel Giardino di Boboli, nel Parco delle Cascine di Firenze (la nota Piradime) e nei territori di tutto il Granducato di Toscana, addirittura fino al mare, dove le ghiacciaie erano anche importante elemento per la conservazione del pesce (tra queste le note ghiacciaie dell’Eremo della Sambuca nell’entroterra di Livorno).
A Bernardo Buontalenti è anche attribuito un nuovo metodo di costruzione delle ghiacciaie sopra i bastioni delle fortificazioni di Firenze.
Se anche voi amate realizzare il gelato fatto in casa, raccontateci la vostra esperienza e le vostre ricette (soprattutto se con le uova) nei commenti qui sotto, e se avete dei consigli o dei “trucchi” per chi è alle prime armi! Buon gelato a tutti!
Interessato a realizzare sane e genuine ricette con le uova del tuo pollaio?
A parte tutte le idee sfiziose (e anche a volte insolite) che vi suggeriamo ogni settimana, queste a seguire sono le preparazioni con le uova più famose e cliccate sul web.
A voi la sfida di confrontarvi con ognuna di loro, facendo attenzione che per raggiungere la perfezione, anche quella in apparenza più semplice può in realtà nascondere diverse insidie:
Quando vanterete ottimi risultati in ognuna di queste 12 TOP ricette con le uova (che vanno dal primo al secondo, per finire con il dolce), potrete davvero definirvi degli Egg Chef stellati, in grado di servire un intero pranzo (o cena) a base di uova, un vero superfood che ci accompagna in tavola da migliaia di anni.
Finalmente tornano i Campionati Italiani di Avicoltura! Un evento che, prima del Covid e di…
Pollai per Galline: scegli subito tra i più venduti Qui sotto trovi subito una selezione…
La settimana scorsa abbiamo parlato delle galline ovaiole, razze molto richieste in quanto, chi decide…
I pulcini, che per definizione sono i piccoli di gallina appena nati, ovvero usciti dall'uovo,…
EVENTO ANNULLATO! Scopri qui: Campionati Italiani di Avicoltura 2023 - 9 e 10 Dicembre a…
Le migliori galline ovaiole sono quelle che riescono ad assicurare all'allevatore la deposizione di uova…
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.