La splendida razza ornamentale Onagadori (per l’esattezza Tosa Onagadori – 土佐のオナガドリ) con la sua delicatezza e leggerezza, sembra uscire da una fantasiosa illustrazione giapponese, di quelle in acquerello su carta di riso… Ed infatti i galli di questa incredibile razza (solo ai maschi le penne caudali continuano a crescere senza sosta) sono stati spesso raffigurati come una vera e propria icona del Giappone, sia nell’arte del dipinto giapponese, sia nei disegni sui tessuti utilizzati per i tradizionali kimono nonchè, infine, anche su francobolli e sugli odierni biglietti augurali per l’Anno del Gallo 2017.
E’ subito da evidenziare la difficoltà insita nell’allevamento di una razza così delicata, la cui biodiversità speriamo venga ad essere conservata anche nel totale rispetto del suo habitat e della sua libertà di movimento, che invece, purtroppo, è spesso limitata da allevatori non troppo attenti al benessere complessivo degli animali, allo scopo di conservare alla perfezione la sua lunga coda (inoltre essa viene raccolta sul dorso dei galli come si raccoglierebbero i capelli alla nuca, proprio per un’ulteriore e maggiore tutela). E’ dunque una razza molto particolare e delicata, destinata solo agli allevatori più attenti e con gli spazi più idonei ad accoglierla.
Oggi è vietata l’esportazione delle uova di Onagadori dal Giappone in quanto razza protetta dalle leggi sui Monumenti Naturali (viventi).
Eccone alcune rappresentazioni:
La più evidente caratteristica del gallo di razza Onagadori è sicuramente la coda-lunga tant’è vero che è anche nota anche come Japanese Long-Tail. Le penne caudali, sia negli esemplari maschi che nelle femmine (seppur in misura molto minore) sono eccezionalmente lunghe; nei galli in particolare hanno la caratteristica di crescere continuamente fino ad arrivare alla lunghezza incredibile di oltre 8 metri. Questa crescita eccezionale è dovuta ad una combinazione di geni, in particolare al gene “nm”. In tutte le altre razze avicole le penne non sono a crescita continua e, completato il loro sviluppo, esse cadono e si rinnovano.
La razza Onagadori è una razza avicola antica che pare risalga addirittura al 1600. Si ritiene che la razza Onagadori (così come la coda-lunga Phoenix o Yokohama) sia stata sviluppata da un’altra razza giapponese coda-lunga (Shokoku) e che abbia avuto origine nella prefettura di Kochi del Giappone.
E’ una razza molto rara al di fuori del Giappone. I numeri di esemplari presenti nel Paese del Sol Levante sono diminuiti dalla metà del XX secolo; infatti, oggi, sembra ne esistano solo 1000 esemplari puri in tutto il mondo. In Giappone, la Onagadori è oggi una razza dichiarata “monumento naturale” (vivente) da preservare e tutelare.
Il “Club Tedesco di Phoenix e Onagadori” riferisce che le origini della Onagadori sono alquanto misteriose. Si ritiene che a partire dalla Shokoku, durante il periodo Edo della storia giapponese (ovvero tra il 1600 e il 1868), siano state selezionate le mutazioni genetiche a coda sempre più lunga.
La tradizione orale giapponese tramanda la storia di un principe (Yamanouchi), che governava la Prefettura di Kochi nella penisola meridionale dell’Isola Shikoku, che per onorare l’imperatore Tenno, volle decorare le lance e i caschi dei soldati con piume insolitamente lunghe. E gli agricoltori nel territorio del Principe che allevavano questi galli coda-lunga al pascolo, furono dichiarati esenti da imposte, proprio perché fornivano le piume per questa onorificenza imperiale.
Sembra che lo sviluppo di piume più lunghe, a partire dal 1655, sia dunque stato molto incentivato proprio in virtù di questa ricompensa regale sotto forma di sgravio fiscale. I musei giapponesi mostrano lance e caschi decorati con lunghe piume di gallo Onagadori proprio a partire da questo periodo storico, a conferma di tale narrazione.
Tekeichi Riuemon di Shinohara, nella Prefettura di Kochi, è stato una delle più importanti figure nello sviluppo e selezione della razza Onagadori, motivo per il quale la razza, inizialmente, prese il nome di “Shinoharato”, in onore alla città dell’allevatore. Successivamente acquisì il nome di “Nagaodori”, ovvero “gallina onorevole” e in seguito vennero chiamati anche “Nagaodori di Tosa”, in riferimento alla zona dove venivano maggiormente allevati.
Verso la fine del 1800 la razza Onagadori con penne caudali a crescita continua conobbe un’ulteriore diffusione in Giappone grazie ad una speciale pubblicazione ad essa dedicata del 1857, a firma del botanico Koyu Nishimura.
Negli anni dal 1912 al 1926 (durante il periodo Taisho), l’Onagadori divenne una razza ufficialmente riconosciuta. Poco dopo, le descrizioni di piumaggio e varietà di colore cominciarono a circolare anche in Europa (in risposta ai primi esemplari importati).
Nella scheda dello standard FIAV ONAGADORI sono riportate tutte le specifiche e le caratteristiche delle varietà riconosciute dallo standard italiano, così come risultano nell’elenco della FIAV (collo arancio; collo argento; bianca; collo oro; rosso dorato a coda nera):
I – GENERALITÀ
Origine: Giappone. Introdotto in Europa nel 1878.
Peso minimo uovo: g. 40
Colore del guscio: bianco giallastro.
Anello Gallo : 16
Anello Gallina : 15
II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE
NOTA
Gli Onagadori sono una razza ornamentale giapponese con una crescita straordinaria delle piume della coda e della groppa. Non ci sono notizie precise sull’origine della razza. Negli Onagadori è stato individuato il gene “Gt”. Questo gene è responsabile del fatto che una parte delle piume della coda e della groppa non mutino mai, ma che in condizioni di allevamento particolari continuino a crescere, fino ad età avanzata; di conseguenza alcune code possono raggiungere diversi metri di lunghezza. Per questa ragione i soggetti devono essere alloggiati in delle strutture adibite al solo allevamento di questa razza. In esposizione i galli Onagadori devono essere sistemati in voliere particolari.
Pollo ornamentale elegante, a coda e groppa straordinariamente lunghe e riccamente impiumate; anche le galline hanno delle falciformi parziali.
III – STANDARD
Aspetto generale e caratteristiche della razza
1- FORMA
Tronco: fine, leggermente inclinato. Nella gallina meno inclinato.
Testa: di media grandezza e arrotondata.
Becco: di lunghezza media, ben ricurvo. Il colore corrisponde a quello dei tarsi.
Occhi: iride rosso arancio fini a bruno castagna.
Cresta: semplice, con 3/5 dentelli; nei galli di più anni una cresta piegata è tollerata. Nella gallina piccola ed eretta.
Bargigli: di lunghezza media e ben arrotondati.
Faccia: liscia e rossa; nei galli di più anni pallore e dermatiti sono tollerate.
Orecchioni: di grandezza media, il più bianchi possibile; rosso fino alla metà della superficie tollerato.
Collo: di media lunghezza, mantellina con piume lunghe e fini ricoprono fino alla metà dl dorso. Anche nella gallina le piume della mantellina sono ugualmente strette e lunghe.
Spalle: non troppo larghe, tuttavia non prominenti.
Dorso: di lunghezza media. Groppa piena, molto lunga; piume strette che mutano solo parzialmente. Anche nella gallina le piume della groppa sono strette e lunghe.
Ali: lunghe, portate serrate al corpo.
Coda: molto lunga abbondantemente sviluppata; portata leggermente inclinata. Il numero delle penne varia, più le piume della coda sono lunghe e non mutano più il valore del gallo aumenta nel giudizio. Più le piccole falciformi sono strette e più nobile è il soggetto. Le falciformi che non mutano, con delle condizioni adeguate, possono crescere di 90 centimetri all’anno. Penne della coda e della groppa avvitate sono tollerate. Nella gallina lunga, portata un po’ rilevata; le copritrici superiori sono spesso a forma di sciabola e le copritrici riccamente sviluppate sono spesso arcuate come le falciformi.
Petto: pieno e portato alto.
Zampe: gambe di una buona media lunghezza e visibili. Tarsi di media lunghezza, senza piume; colore senza importanza. Dita ben allargate.
Ventre: poco sviluppato.
2 – PESI
GALLO : Kg. 1,8
GALLINA : Kg. 1,35
Difetti gravi:
Tipo goffo; portamento troppo basso; piume corte o troppo larghe, particolarmente nella mantellina, groppa e nella coda; penne della groppa e della coda poco sviluppate; mancanza di lunghezza della coda nei galli adulti; orecchioni rossi su più della metà della superficie.
3 – PIUMAGGIO
Conformazione: molto lungo e stretto; poco piumino; rachide tenero e flessibile.
IV – COLORAZIONI
In tutte le varietà la purezza dei colori è d’importanza secondaria. Sono la forma ed il piumaggio le caratteristiche peculiari.
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