La Minorca corrisponde nell’aspetto fisico totalmente alla sua consorella Spagnola faccia bianca (anche detta “la spagnuola”), dalla quale differisce per la colorazione delle sue guance, che invece di essere bianche sono rosse (ed è appunto per questo che è anche detta “spagnola a faccia rossa”). Caratteristica peculiare della razza Minorca è la forma ovale del grande orecchione bianco.
Minorca è l’isola più a nord-est di tutte le isole Baleari ed è stata recentemente riconosciuta patrimonio della biosfera dall’UNESCO.
Immaginarsi galline della razza autoctona Minorca libere di pascolare sull’isola è una visione favolosa, ed altrettanto suggestivo è immaginarsi i menorchini (gli abitanti di Minorca) che si cimentano nella preparazione della ricetta della maionese* (che prende proprio il nome da Mahón, capoluogo dell’isola) probabilmente utilizzando proprio le uova di questi avicoli…
* Tra i racconti più o meno attendibili sulla nascita della maionese, si narra anche che durante una battaglia avvenuta sull’isola intorno alla metà del XVIII secolo, un maresciallo francese (Duc de Richelieu) gustasse una salsa speciale utilizzata per condire un piatto di carne in una località costiera di Mahon, portandola poi con sé a Parigi come salsa di Mahon, ovvero maionese.
Impossibile non riportare di seguito l’origine della razza Minorca ironicamente ipotizzata da Teodoro Pascal nel volume “Le razze della Gallina domestica”, così come trascritto da Fernando Civardi per l’opera omnia del Dott. Elio Corti Summa Gallicana, dove scrive:
“La Minorca si può definire come razza che della spagnuola conserva l’aspetto e la rilevante produzione d’uova e che ne devia nella rusticità, e nella robustezza; in altri termini, io vorrei definire la Minorca come razza intermediaria fra la spagnuola e l’italiana, senza però volerle fare il torto di misconoscerle la sua nazionalità di suddito spagnuolo. Difatti, che essa sia spagnuola fino al midollo delle ossa, lo provano le sue guance rosse, che in taluni soggetti tendono spesso a striarsi di bianco di farina, difetto che mai e poi mai apparve nella gallina italiana. L’origine della Minorca dovrebbe dunque cercarsi nella razza spagnuola, ma vattela a pesca perché all’isola di Minorca; forse i soggetti a guance bianche arrossirono di vergogna a lasciare il continente per la deserta isola delle Baleari, e così diedero una nuova razza al loro paese: è strano, ma vero, che in tutte le celebrate razze avicole la loro origine è perfettamente ignota.”
Gli Inglesi, nel corso del XVIII secolo, hanno combattuto costantemente per il dominio dell’Isola di Minorca e si suppone che in qualche periodo dell’ultima parte del secolo la gallina autoctona sia stata anche portata per la prima volta in Inghilterra; alcune prove documentate risalgono al 1834.
In Inghilterra la Minorca è stata perfezionata dagli allevatori inglesi, diventando una gallina ovaiola eccellente, conosciuta in tutto il mondo alla fine del 1800 per le sue grandi uova bianche. Anche se non ha mai raggiunto il livello di popolarità della razza Livorno, la Minorca si è sempre bene adattata ai cortili e ai piccoli pollai, ed è stata una razza molto popolare tra i piccoli allevatori.
L’ascesa degli ibridi commerciali ha poi oscurato anche la razza Minorca, così come è successo per molte altre antiche razze autoctone.
In origine le Minorca erano galline piuttosto piccole, con corpo solido e piumaggio nero opaco. Le linee e dimensioni attuali (più grandi) e la luminosità del piumaggio che ormai detengono, sono l’effetto di incroci con la razza Langshan, di origine asiatica.
I suoi geni sono comunque serviti per la realizzazione di altre razze avicole famose e oggi molto diffuse, come la Orpington (nera) e la Australorp.
Oggi la razza Minorca è quasi estinta sull’Isola di Minorca, ma da alcuni anni alcuni appassionati menorchini (anche grazie agli studi di avicoltura condotti nella fattoria che opera nel Comune di Ciutadella ai fini del ‘Concurso Morfológico de Gallina Menorquina’), stanno cercando di riportare in vita la razza, e preservarla com’era in origine.
Così come tipico delle razze mediterranee ruspanti quali la Livorno, la Valdarno, l’Ancona e la Siciliana, nonché la sua conterranea Spagnola faccia bianca, anche la Minorca è una buona depositrice (uova grandi dal guscio bianco) ma non una buona chioccia, e quindi molto difficilmente andrà cova e darà alla luce i pulcini.
E’ di indole molto vivace e ruspante e quindi ama trascorre la sua giornata in modo molto dinamico, cercando cibo nel terreno e razzolando continuamente.
Gli orecchioni bianchi sono molto delicati; sono infatti inclini alle vesciche e visto che impiegano molto tempo a risarcirsi, è necessario prestare attenzione affinché non si danneggino.
La Minorca è una razza avicola di origine spagnola presente anche nello standard italiano FIAV. Lo standard riconosce anche la razza nana (miniaturizzata).
Sono di seguito riportate tutte le specifiche e le caratteristiche così come risultano nella scheda FIAV disponibile per tutte le razze presenti nello standard:
I – GENERALITÀ
Origine
Razza selezionata da polli comuni spagnoli.
Uovo
Peso minimo g. 65
Colore del guscio: bianco.
Anello
Gallo : 20
Gallina : 18
II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE
Grosso pollo, possente e allungato, con parte posteriore del corpo larga nella gallina; portamento alto; aspetto fiero e temperamento vivace. Piumaggio riccamente sviluppato e ben serrato al corpo. Cresta grande e grandi orecchioni bianchi e spessi caratterizzano la testa.
III – STANDARD
Aspetto generale e caratteristiche della razza
1- FORMA
Tronco: lungo, largo e profondo che si restringe un po’ verso la parte posteriore. Portamento del corpo leggermente rilevato. Nella gallina visto di profilo è orizzontale, largo e a forma trapezoidale in ragione della lunghezza del dorso, della profondità del petto e del ventre ben sviluppato.
Testa: grande; con cranio ben bombato.
Becco: possente e leggermente ricurvo.
Occhi: grandi e brillanti; iride di colore secondo la varietà.
Cresta:
a) cresta semplice; larga alla base e ben ferma; tessitura abbastanza ruvida; impiantata ben dritta e che arriva fino ala metà del becco, che forma dalla linea anteriore una curva elevata verso la nuca; il lobo segue la linea della nuca senza però appoggiarvisi; intorno a 5 denti, profondi e disposti radiali all’occhio. Nella gallina simile a quella del gallo, dritta sul davanti si piega poi su di un lato, lasciando però libero l’occhio.
b) cresta a rosa di grandezza media; ben impiantata e bassa; larga nella parte anteriore si restringe verso il dietro con una corta spina che segue la linea della nuca, senza appoggiarvisi; superficie superiore perlata. Nella gallina più piccola che nel gallo.
Bargigli: di misura proporzionata alla cresta semplice; lisci e non troppo stretti all’attaccatura; ben arrotondati in basso; pieghe longitudinali tollerate.
Faccia: liscia; il più possibile libera da piume; rossa.
Orecchioni: grande, spessi e lisci; bianchi smalto; forma ovale; ben aderenti. Nella gallina più circolari.
Collo: proporzionalmente lungo; portato un pò all’indietro. Mantellina ricca, ma non troppo lunga.
Spalle: larghe, un po’ prominenti.
Dorso: di una buona media lunghezza; largo e rettilineo. Groppa con lanceolate abbondanti, ma non troppo lunghe. Nella gallina di una buona media lunghezza, largo e rettilineo.
Ali: lunghe; chiuse e ben serrate al corpo.
Coda: grandi falciformi di lunghezza media e numerose piccole falciformi; portata orizzontale. Anche nella gallina orizzontale, con timoniere larghe e ricca di copritrici; chiusa.
Petto: largo, pieno e ben arrotondato. Nella gallina ben pieno:
Zampe: gambe possenti, di una buona media lunghezza; piumaggio leggermente aderente. Tarsi di una buona media lunghezza; ossatura fine; lisci. Dita un po’ oltre la lunghezza media; ben allargati e ben distesi al suolo.
Ventre: ben sviluppato e ampio. Nella gallina soffice, largo e profondo.
2 – PESI
GALLO : Kg. 2,5 – 3,5
GALLINA : Kg. 2,25 – 3,0
Difetti gravi:
Corpo debole, stretto e corto; ossatura grossolana linea del dorso concava; ventre poco sviluppato; portamento troppo alto, troppo basso o troppo stretto; coda molto rialzata; orecchioni troppo piccoli, troppo grandi, molto rugosi, sciupati o mischiati a rosso. Per la cresta semplice: dentellatura troppo irregolare o con pieghe; cresta dritta o a “S” nella gallina. Per la cresta a rosa: forma molto irregolare; spina ricurva o rilevata; cesta piegata da un lato.
3 – PIUMAGGIO
Conformazione: pieno, ben serrato al corpo e fermo.
IV – COLORAZIONI
NERA
GALLO e GALLINA
Nero intenso con forti riflessi verde intenso.
Iride di colore bruno-nero.
Becco nero brillante, punta più chiara ammessa.
Tarsi e dita neri. Unghie color corno.
Difetti Gravi: piumaggio brunastro, violaceo con riflessi o tracce di colore violetto; piumaggio opaco; pianta del piede chiara o rossastra; ecco chiaro; tracce farinose.
BIANCA
GALLO e GALLINA
Piumaggio bianco argento puro.
Iride rosso-arancio.
Tarsi e dita di color carne chiaro. Becco ed unghie color corno chiaro.
Difetti Gravi: forti riflessi gialli; piumaggio o sfumature di altri colori.
Gruppo di galline Minorca (e gallo in primo piano) che razzolano all’interno del pollaio.
Galline Minorca libere di razzolare in giardino su prato verde.
Pulcini di razza Minorca.
E per concludere, un primo piano irresistibile… 🙂
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