Quando, qualche anno fa, abbiamo deciso di prendere delle galline per avere uova fresche tutti i giorni, abbiamo valutato diversi tipi di pollai. Alla fine abbiamo deciso per un pollaio in legno, sia per il costo che per l’aspetto estetico. Questi pollai, infatti, sono adatti per chi ha poche galline, magari tenute nel giardino di casa.
Attualmente ne abbiamo due: un pollaio mobile, composto di casetta e parchetto (run, ovvero una piccola zona recintata a fianco della casetta), e un pollaio molto più grande composto di sola casetta (quindi senza run). Sono modelli diversi, ed entrambi hanno pregi e difetti.
Prima di analizzare i vari “pro” e “contro”, però, ci sentiamo di dare un avvertimento: non prendete per oro colato le descrizioni dei venditori!
Sappiamo che all’inizio, senza la dovuta esperienza, ci si affida completamente alle aziende che commercializzano i pollai ma attenzione, perché si rischia di acquistare prodotti non in linea con le nostre reali esigenze.
Troverete infatti pollai indicati per quattro o cinque galline in cui, invece, ce ne potranno stare solo due o, peggio ancora, pollai che in realtà sono conigliere, in cui un’ovaiola fisicamente proprio non c’entra!
Quindi, leggete sempre attentamente le misure indicate e cercate di visualizzare la reale dimensione del pollaio, usando un metro se necessario. Considerate anche le dimensioni delle razze delle galline che comprerete: un’ovaiola industriale o altra razza gigante può diventare piuttosto grandicella, mentre una sabelpoot nana è poco più grande di una quaglia.
Oltre ai difetti elencati, con l’utilizzo quotidiano abbiamo capito che anche altre cose dovevano essere migliorare. All’inizio, non avendo esperienza, credevamo che i pollai in legno fossero studiati ad hoc, e quindi perfetti per le galline.
Solo in seguito, dopo po’ di osservazione, confidenza con i nostri animali e ricerca, ci siamo resi conto che dovevamo apportare delle modifiche ai nostri pollai.
Le prime modifiche le abbiamo fatte, purtroppo, a seguito di brutte esperienze, e prima di tutto sulla qualità del legno usato per questi pollai.
Nonostante avessimo trattato il legno per sopportare le intemperie, dopo un anno la parte interna del tetto era rovinata e il legno quasi marcito (anche se l’esterno del pollaio era in ottimo stato).
Quindi, la prima modifica che consigliamo, è quella di rivestire i tetti con le tegole canadesi, guaina o onduline. Oltre al costo (circa 7-8 euro al mq), c’è da considerare anche il lavoro, il taglio, la sovrapposizione e il fissaggio; dunque il tutto è un po’ laborioso. Ma almeno così avremo una barriera maggiore contro la pioggia.
Un’altra modifica assolutamente da fare è quella di cambiare tutta la viteria presente. Noi l’abbiamo capito tardi, quando una mattina abbiamo trovato la cerniera di chiusura del tetto divelta, e scoperto che la volpe si era portata via il nostro galletto di razza Cocincina. La volpe era riuscita, forzando il tetto, a far fuoriuscire le viti della cerniera dal legno. Quindi, sostituite tutte le viti con bulloni muniti di rondelle e controdadi. Noi abbiamo aggiunto anche lucchetti dove non c’erano serrature e il pollaio grande ha anche un elastico tutt’intorno che ostacola l’apertura del tetto!
Altre modifiche, invece, le abbiamo fatte in seguito alla maggiore conoscenza del comportamento delle galline.
Abbiamo aggiunto le tendine per la zona dei nidi. Servono a creare un’area di “privacy” più buia, affinché possano deporre in tranquillità. Ma anche perché, meno poeticamente, durante la deposizione, la cloaca rimane esposta, e le altre galline potrebbero essere attratte e beccare quella zona di colore rosso. Negli allevamenti industriali succede, infatti ora le tendine le usano anche lì.
Abbiamo fatto una variazione anche ai trespoli. In generale sono ben fatti, in legno, di sezione rettangolare (quelli tondi non sono adatti alla presa delle zampe delle galline), ma hanno un grande difetto: sono posizionati troppo bassi.
I trespoli andrebbero infatti posti più in alto possibile rispetto al pavimento affinché le galline si sentano al sicuro, e anche per sollevarle dalle loro deiezioni notturne.
Quindi, sollevate i trespoli quanto più potete. Nel nostro pollaio grande è stato facile, mentre in quello piccolo abbiamo potuto alzarli solo di qualche centimetro.
Nei pollai in legno la pulizia giornaliera del cassetto delle deiezioni è un’operazione facile e veloce ma, nel pollaio grande (un modello XXL) togliere il cassetto non è comodo: è troppo grande e poco maneggevole. Quindi, per questo pollaio, abbiamo adottato il sistema della lettiera permanente: riempiamo il cassetto di uno strato di cenere (di legna arsa nel camino) e tanta paglia. Poi ogni giorno rigiriamo la paglia, e ogni tanto togliamo con una spatola le deiezioni più’ evidenti e aggiungiamo un altro po’ di cenere. Con questo sistema si può fare una pulizia totale ogni tre o quattro mesi.
Il problema dello stoccaggio l’abbiamo risolto comprando dei bidoni con chiusura ermetica in cui teniamo parte del becchime e della paglia; una specie di mini-magazzini!
Sono posizionati sotto un tavolo, nell’area dedicata alle galline. Tutto il resto, saccone del becchime, balle di paglia, palette, secchi, ecc. lo dobbiamo tenere altrove e lo portiamo al pollaio all’occorrenza. Non è proprio una soluzione ottimale.
Per far razzolare le nostre galline abbiamo dovuto prevedere e recintare un’area pascolo.
Nei parchetti dei pollai in legno, come detto, le galline non possono razzolare. La run del nostro pollaio piccolo è usata solo come tettoia per riparare mangiatoia e abbeveratoio, mentre al pollaio grande, senza run, abbiamo aggiunto noi una gabbia che usiamo allo stesso modo anche se, essendo grande, si può utilizzare per tenerci le galline in casi particolari (chioccia) o per breve tempo (quarantena).
In conclusione, dopo qualche anno di esperienza, possiamo dire che questi pollai in legno svolgono sufficientemente bene il loro mestiere e, con qualche modifica e molta cura, possono essere considerati una buona scelta per chi ha poche galline. Anche se, con molta più disponibilità economica, sarebbe meglio orientarsi su qualcosa di più professionale, pollai costruiti con materiali più resistenti e più facili da pulire e sanificare.
La redazione di Tuttosullegalline.it ringrazia di cuore Donatella e Pierluigi del blog senzanumerocivico.info (che vi consigliamo caldamente di seguire!) per aver condiviso con tutti noi questo prezioso racconto riguardante la loro personale esperienza con l’allevamento domestico di galline e la gestione del pollaio.
Aspettiamo nei commenti i vostri pareri e le vostre esperienze personali con l’utilizzo di pollai in legno, in modo da arricchire ulteriormente la discussione. Grazie.
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