Due fratelli della provincia di Salerno hanno voluto omaggiarci qualche giorno fa, attraverso la nostra pagina facebook, di un video da loro stessi montato (che troverete a fine articolo), in cui si possono apprezzare la passione e i vari passaggi di realizzazione del loro primo pollaio da giardino, da tanto tempo sognato.
Abbiamo percepito in qualche modo, tutta la loro gioia nell’essere finalmente riusciti a portare alcune galline all’interno del loro bellissimo orto-giardino, superando non poche difficoltà e qualche resistenza familiare… Ma alla fine ce l’hanno fatta, e il loro sogno si avverato!
Colpiti positivamente da questo loro passionale entusiasmo abbiamo allora provato a chiedergli se avessero avuto voglia di raccontare la loro esperienza, in modo che potesse essere di aiuto anche ad altri ragazzi che magari “covano” la stessa idea e ambizione… E così, dopo qualche giorno, ci hanno inviato testo e foto a descrizione del lavoro svolto, che potete leggere qui di seguito.
Un grande grazie a Vincenzo e Mariano e… buon allevamento a tutti! 🙂
Innanzitutto ringrazio tuttosullegalline.it per avermi proposto la possibilità di realizzare quest’articolo circa la mia esperienza avicola, e come essa va a collocarsi all’interno del nostro “sistema giardino”.
Parto quindi col dire che il tutto nasce dalla passione, e credo forse anche da una certa predisposizione di base, che io (Vincenzo) e mio fratello Mariano, abbiamo sempre avuto per le materie naturalistiche e ambientali, che ci hanno portato anche ad incentrare i nostri studi universitari sulle scienze biologiche e agrarie.
Ci troviamo nel centro storico di Lanzara, a Castel San Giorgio in provincia di Salerno, e già da molti anni stiamo sviluppando nel nostro piccolo fazzoletto di terra, circondato da case e palazzi, una svariata quantità di specie vegetali e animali, mirando sia all’estetica (con varietà ornamentali molto ricercate) che alla funzionalità (come ad esempio nell’orticello o nell’angolo delle piante aromatiche).
Infine, tramite anche dei piccoli esperimenti scientifici amatoriali come l’acquaponica e lo sviluppo dell’equilibrio biologico grazie all’inserimento di alcuni bug hotel sparsi qua e là, siamo riusciti a “chiudere il ciclo” con la realizzazione di una compostiera ed un pollaio.
Grazie a tutti questi elementi e al concetto di “giardino sinergico”, abbiamo praticamente raggiunto l’equilibrio dinamico di un ecosistema completo, senza l’aiuto di concimi e diserbanti chimici, e senza produrre grossi scarti di umido.
La materia si trasforma e riesce, con il giusto apporto di alcuni elementi, a regalare il massimo della salubrità, a partire proprio dalle ottime uova fresche (con cui realizzare tante squisite ricette), fino al modesto raccolto di frutti e ortaggi dall’orto, che segue rigorosamente le stagionalità.
Tutto questo non certo per fini di vendita o commercio, ma per migliorare il nostro ambiente di vita e la nostra dieta quotidiana, con sistemi di coltivazione e allevamento familiare di cui abbiamo totale consapevolezza, in una terra che ha anche raggiunto una sua etichetta D.O.P., ma che purtroppo però, porta sempre impresso il marchio della “terra dei fuochi”.
Ma veniamo ora a ciò che ci ha portato a realizzare questo pollaio ad uso familiare. Tutto nacque per caso, lo scorso ottobre, quando mi imbattei nella decifrazione di un codice riportato su un uovo che avevo acquistato. Riportava il numero 3 iniziale (=allevamento in gabbia), con la sigla di una provincia del nord Italia.
Da quel momento ragionai sul fatto che la mia è forse la prima generazione ad aver perso il contatto con le galline e con gli animali da cortile in generale e che si è ridotta, di conseguenza, a dover importare uova e per giunta di bassa qualità.
Ai tempi dei miei nonni era inconcepibile per una famiglia, o comunque per persone che condividessero almeno un’aia o un terreno, non avere qualche avicolo razzolante intorno casa. Invece, nella vita frenetica dei tempi odierni, credo di poter dire che l’80% (se non più!) dei miei coetanei non ha nemmeno mai visto una gallina da vicino, e ha perso totalmente il contatto con questo mondo.
La nostra prima battaglia nell’istallazione del pollaio in giardino è stata però quella intrapresa con il resto della famiglia, pregiudizievole del fatto che con l’arrivo degli avicoli sarebbero subito arrivati “sgraditi” inquilini (topi) e cattivi odori.
Ma non ci siamo persi d’animo e così, io e mio fratello Mariano, ci siamo messi alla ricerca su internet di qualche buona idea per portare avanti ciò in cui credevamo con forza, lanciando una sfida al decoro e a tutti i pregiudizi connessi alla nostra idea.
Fu così che abbiamo conosciuto Nicola de “Il Verde Mondo“, che con la sua azienda è riuscito a soddisfare le nostre esigenze e idee di pollaio.
Devo dire che al momento la sfida sembra vinta, ed in più, non c’è piacere più bello di quello di alzarsi al mattino con il nido pieno di uova fresche e genuine.
Le punte di diamante di questo angolo di allevamento familiare però sono proprio le galline ornamentali che abbiamo scelto di allevare, come ad esempio l’Araucana (la gallina che depone le uova azzurre) o la Moroseta (detta anche silkie).
In futuro speriamo di poter aggiungere qualche altra razza particolare, in modo da ampliare e abbellire il “bouquet” delle uova raccolte e aumentare la biodiversità del nostro pollaio (leggi questo articolo per approfondire la tematica del colore delle uova: Colore del guscio delle uova, da cosa dipende e quali sono).
Concludo col dire che l’eleganza e la bellezza non sono soltanto patrimonio della poesia, della scultura o della pittura (e delle arti in genere): esse appartengono anche alle scienze naturali, in tutte le loro manifestazioni e in tutte le loro realizzazioni.
Molto spesso un progetto scientifico viene studiato nella sua essenza e concretezza, perdendo di vista il “bello”, trascurato in favore del buono e dell’utile.
Il nostro, invece, vuol essere un progetto scientifico personale che unisca l’utile al dilettevole e anche al bello, nel senso che una coltivazione o un allevamento, soprattutto se di tipo domestico, bisogna progettarli in modo tale che poi richiedano poco lavoro per essere seguiti, in quanto il tutto dovrà reggersi su una sorta di auto-equilibrio.
Inoltre, nel caso specifico di un allevamento domestico di avicoli, si unisce a tutto ciò anche la sorpresa della continua scoperta di un’intelligenza spesso sottovalutata delle galline e che, paradossalmente, può portare noi stessi a riflettere su tratti comuni, a riscoprire dei comportamenti rintracciabili nella nostra storia evolutiva e così, forse, farci (ri)diventare un po’ più “umani”.
PS: Le galline sono ora con noi da una decina di giorni e non appena avremo recintato e messo in sicurezza l’orto e alcune piante più importanti, la loro vita quotidiana potrà svolgersi razzolando libere nel giardino.
Anche voi avete realizzato un vostro pollaio da giardino come Vincenzo e Mariano? Ci sono analogie e/o differenze con il loro progetto? Avete domande da fare o consigli da elargire in base alla vostra esperienza? Raccontateci tutto del vostro personale “pollaio da giardino” utilizzando i commenti qui sotto! E buon allevamento domestico a tutti!
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