Quando parliamo di “ordine di beccata” nelle galline, in realtà facciamo riferimento ad una strutturata gerarchia sociale che coinvolge tutti i membri di un pollaio, siano essi maschi o femmine.
Abbiamo già accennato all’ordine gerarchico che tiene assieme una comunità di galline quando abbiamo parlato di Come inserire nuove galline in un pollaio già esistente in quanto, in tale situazione, si palesa con molta più facilità e chiarezza ai nostri occhi l’organizzazione interna del gruppo di animali che alleviamo.
Ma l’ordine di beccata è qualcosa che esiste sempre, e che è costantemente in vigore tra i membri di un gruppo di avicoli; ci possono essere tentativi di sfida, di sovversione, di prevaricazione, ma poi la “legge del più forte” si ristabilisce e deve essere rispettata.
L’ordine di beccata è un processo del tutto naturale, che non ha niente a che vedere col fatto che le galline che conosciamo vivono a stretto contatto con l’essere umano e sono quindi per certi versi “animali domestici”; in quei rari casi dove ancora sussistono comunità selvatiche di galline, l’ordine di beccata è assolutamente vigente e costitutivo della vita sociale del gruppo. E’ grazie a questa “legge non scritta” che ogni singolo animale trova il suo posto e il suo ruolo all’interno del gruppo.
Tale termine (“ordine di beccata”, in inglese pecking order) fu coniato per la prima volta nel 1921 dallo zoologo norvegese Thorleif Schjelderup-Ebbe, proprio per descrivere le dinamiche gerarchiche all’interno di un gruppo di avicoli (per precisione delle sue proprie galline, che studiò appassionatamente per ben 10 anni) ed entrò poi nell’uso comune a partire dal 1930 circa.
L’ordine gerarchico, infatti, influenza e dirige moltissime delle attività principali (o forse sarebbe meglio dire “vitali”) che quotidianamente avvengono all’interno di un pollaio, come mangiare, bere, depositare uova, occupare il posatoio nel ricovero, cantare, accoppiarsi e persino fare il bagno di sabbia e cenere.
Gli animali più forti del “branco” si posizionano in cima all’ordine gerarchico, mentre i polli più sottomessi o fisicamente più deboli vanno a collocarsi alla base della scala gerarchica.
Galli alfa che sono in buona salute canteranno durante la giornata per segnalare il loro dominio agli altri ed affermare così il loro ruolo superiore.
I galli dominanti sorvegliano le galline dai predatori (e potrebbero invece non avvertire volutamente di un pericolo altri pretendenti), offriranno loro dei doni di cibo (vedi il rituale del tidbitting), si accoppieranno con le femmine e daranno una caccia spietata agli altri antagonisti per tenerli lontani dalle “proprie” galline (per questo è indicato tenere sempre una corretta proporzione tra numero di galli e galline in un pollaio, altrimenti le lotte sarebbero continue).
Galli più deboli e galletti giovani, più bassi nella scala gerarchica, non cantano e non si accoppiano con le galline quando il gallo dominante è vicino o può vederli / sentirli.
Per quanto riguarda le galline, quelle al vertice dell’ordine di beccata si riconoscono perché, ad esempio, cacciano le altre galline dai nidi che preferiscono, oppure si avventano prima sul cibo tenendo a distanza le altre (le quali, se provano ad avvicinarsi, ricevono in tutta risposta delle belle “beccate”). In maniera forse più “soft” ma fanno lo stesso anche per quanto riguarda l’acqua.
Altro comportamento tipico delle galline dominanti è quello di scegliersi il proprio posto preferito sul posatoio all’interno del ricovero (o anche sui rami dell’albero); le altre dovranno accontentarsi e spartirsi gli spazi rimasti liberi.
L’ordine di beccata comincia a strutturarsi nella vita sociale di un pollo fin da quando è piccolo; giovani pulcini (di circa 4/5 settimane di età) si beccano a vicenda e fanno “le prepotenze” per stabilire chi è che deve mangiare per primo (il cibo più abbondante e/o migliore); i galletti che crescono insieme si rincorrono e si scontrano l’un l’altro per stabilire chi è il più forte.
Una volta che all’interno di un pollaio l’ordine di beccata è stato stabilito, questo può permanere anche abbastanza a lungo, garantendo relativa tranquillità e convivenza pacifica tra i vari animali, almeno fino a quando non verranno inseriti nuovi avicoli o per il verificarsi di altri accadimenti interni (vecchiaia, malattia o morte di alcuni soggetti).
Una cosa importante a cui fare attenzione: è stato dimostrato che le galline riescono a tenere un proprio ordine sociale corretto e funzionante in gruppi al massimo di 100 esemplari; quindi, se allevate una gran numero di avicoli, create pollai e aree territoriali che tengano conto di questo limite.
Tra due contendenti, la rispettiva posizione di ognuno all’interno della scala sociale è determinata dall’ordine di beccata, che viene stabilita tramite un confronto diretto “faccia a faccia”.
Se uno dei due polli risulta essere più forte, oppure più capace e convincente nell’intimidire l’altro, allora quest’ultimo arretrerà e si abbasserà, segno distintivo che ha accettato la propria posizione di subalterno.
Se invece nessuno dei due polli è disposto a fare marcia indietro allora potrebbe scatenarsi un vero e proprio litigio, che potrà variare di intensità e durata a seconda delle differenza che intercorre tra i due sfidanti (ad esempio, un gallo adulto e robusto non infierirà mai troppo prepotentemente contro un galletto giovane; gli basterà poco per fargli capire chi è che comanda).
Se la disputa avviene invece tra animali di pari forza ed entrambi ambiziosi di occupare il posto di dominante, allora le lotte potranno essere molto cruente e arrivare perfino a causare la morte del perdente.
Per quanto riguarda l’intromissione umana durante le sfide per stabilire l’ordine di beccata, essendo un comportamento che fa parte dell’etologia dei polli, è meglio non intervenire e lasciar fare a “madre natura”, a meno che non si tratti di casi gravi, con ferite potenzialmente pericolose, dove allora il nostro aiuto può salvare la vita dell’animale.
Ma nella maggioranza dei casi, per stabilire l’ordine di beccata, bastano poche beccate e qualche rincorsa, con le penne gonfie e la testa bassa; intimidazioni che generalmente sortiscono il loro effetto.
Per quanto riguarda i nuovi esemplari da introdurre in un pollaio già costituito, la cosa migliore da fare è di abituarli gradualmente alla reciproca convivenza, inserendo dapprima i nuovi arrivati in uno spazio recintato, separato da una rete, in modo che gli animali possano vedersi ma non beccarsi.
Questo evita che i soggetti vengano in contatto diretto e lottino tra loro, ma non impedisce che l’ordine sociale cominci già ad estendersi anche ai nuovi, che dunque, quando saranno messi insieme agli altri (dopo circa 1 o 2 settimane), sapranno già come comportarsi e quindi saranno accettati in maniera molto più “soft”.
Per evitare ancora di più lo stress è bene creare nel pollaio nascondigli e zone riparate e/o rialzate, e aumentare il numero di mangiatoie e abbeveratoi (e posatoi), in modo che la competitività sia più bassa.
Capita, soprattutto con galline che sono situate a metà della scala sociale, che si scateni in loro una certa predisposizione al bullismo. Ovvero, che anche una volta che è stato stabilito l’ordine di beccata, queste continuano ad infierire sulle più deboli, con beccate e rincorse.
Se la cosa si protrae nel tempo è necessario intervenire dall’esterno, rimuovendo dal pollaio il soggetto “rissoso” e reintroducendolo soltanto diversi giorni dopo.
In tal modo la gallina dovrebbe aver perduto il suo posto nella scala gerarchica e dunque dovrà ricominciare da capo, con conseguente scomparsa della sua attitudine “da bulla del pollaio”.
Ma l’ordine di beccata può coinvolgere anche noi umani!
Come proprietario di un pollaio infatti, il tuo gallo o le tue galline potrebbero intenderti come un membro del loro gruppo. Normalmente, se presente, è il gallo più forte che sta in cima alla gerarchia di beccata, come leader e maschio alfa. In assenza del gallo, è la gallina più autoritaria che ne prenderà il posto.
Capita spesso che il gallo dominante veda l’essere umano come un pretendente da sfidare e non mancano certo gli esempi di galli aggressivi che ci attaccano quando ci avviciniamo al “suo” territorio.
Nell’articolo Gallo aggressivo? Ecco alcuni comportamenti ed esercizi per provare a prevenirlo, abbiamo indicato alcune soluzioni possibili a questo problema, che può diventare anche molto grave nel caso siano dei bambini a subire l’attacco di un gallo furente.
Come abbiamo visto, dunque, l’ordine di beccata è la “legge naturale” che struttura tutta la società del nostro gruppo di avicoli e soprattutto i comportamenti vitali (mangiare, bere, dormire, deporre le uova) in quanto, in caso di necessità, devono essere gli esemplari più forti ad avere le maggiori chance di sopravvivere e perpetuare la specie.
Nel video sottostante si vede benissimo come una delle galline subalterne sembra aver trovato qualcosa di buono da mangiare e subito si fa avanti la dominante che la scaccia, la quale se ne va senza protestare o opporre resistenza.
E voi che esperienze avete avuto con la gestione dell’ordine di beccata nel pollaio? Avete assistito ad alcuni dei comportamenti che abbiamo descritto? Vi siete accorti anche di altro che non abbiamo menzionato? Raccontatecelo nei commenti qui sotto.
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Ciao, noi ci troviamo con una gallina beccata dal gallo sulla testa e completamente isolata.
In tutto sono 4 galline e 1 gallo e convivono da più di un anno con le ultime arrivate, sempre piuttosto pacificamente. Nei mesi del lockdown e fino a fine agosto le abbiamo lasciate pascolare libere, mentre ora durante la settimana sono relegate nel recinto dove sono sempre state e il pollaio è il modello in legno da 6.
Alla sera accettano la gallina senza problemi, mi pare, ma durante il giorno viene rincorsa, beccata e scacciata. Ha croste delle beccate su testa, davanti al becco. Ne ha anche sui fianchi, che le avevano procurato (credo anche le galline) nei mesi estivi, ma poi si erano calmate e lei era tornata nel gruppo.
Ora è terrorizzata e trascorre tutto il tempo dentro il pollaio. Se apro la copertura del pollaio, si abbassa anche con me e abbassa la testa in segno di sottomissione. Riesco persino ad accarezzarla, lei che è sempre stata schiva ed inavvicinabile.
Mi fa tanta tenerezza e vorrei darle sollievo!
Ieri l'abbiamo messa in un gabbione dentro al pollaio, in modo che fosse protetta. Ma non possiamo lasciarla durante la settimana perché non saremo presenti.
Avete qualche prezioso consiglio da darmi?
Vorrei capire il motivo di questo atteggiamento del gallo per trovare la soluzione!!!
Ho paura che Aquila potrebbe finire male se le rimettiamo insieme (l'abbiamo chiamata Aquila perché è la gallina più imponente del pollaio!)
Grazie anticipatamente!!!