L’esperienza di allevare galline, nella maggior parte dei casi, non comincia da una incubatrice, ma prende avvio da una volontà alimentare di potersi approvvigionare di uova fresche e genuine del proprio pollaio, con le quali realizzare poi tantissime ottime ricette ed evitando così, allo stesso tempo, di acquistarle al supermercato incentivando, nella maggioranza dei casi, il mercato di uova provenienti da allevamenti avicoli intensivi industriali.
Una volta realizzata la casetta per le galline ovaiole e trascorsi i primi mesi di vicinanza con questo incredibile volatile, la maggior parte delle persone ne viene letteralmente rapita, innamorandosene follemente, e nei pensieri, inevitabilmente, comincia a far capolino con sempre maggiore insistenza, l’idea e la voglia di ampliare il proprio pollaio.
Come fare? Le vie percorribili sono varie e diverse, ma giunti a questo punto sono davvero pochi coloro che non sentono l’irrefrenabile desiderio di voler fare anche l’esperienza della schiusa delle uova e della nascita dei pulcini.
Poter assistere a questo miracolo della natura è davvero emozionante e in un certo senso fondante, in quanto è l’anello che da completezza e “chiude il cerchio” nel passaggio dall’uovo alla gallina. E soprattutto se in famiglia ci sono dei bambini, questo evento sarà per loro doppiamente emozionante, e probabilmente, rimarrà scolpito nei loro ricordi per moltissimi anni…
Quindi, se si è decisi ad aumentare il numero di avicoli da tenere nel pollaio (assicurandovi sempre prima di avere spazio a sufficienza per il benessere di tutti), per ottenere dei pulcini esistono sostanzialmente due strade percorribili: la cova naturale e la cova artificiale (incubatrice).
Per la cova naturale ci occorre innanzitutto la presenza di almeno un gallo nel pollaio (nel rapporto di uno ogni 5/10 galline, a seconda se allevate rispettivamente razze avicole pesanti o leggere), e poi che una delle galline senta il richiamo dell’istinto naturale a farsi chioccia, e si metta dunque a covare le uova feconde.
Ma questo “richiamo materno”, per vari motivi che adesso non esamineremo, non è affatto detto che accada, e dunque non ci resta che percorrere la via della cova artificiale, ovvero di munirci di un’incubatrice per uova, all’interno della quale, grazie alla tecnologia, andremo a replicare quello che, solitamente, è il compito della “mamma gallina”.
Ai più attenti non sarà sfuggito l’utilizzo, nel titolo di questo articolo, dei termini “alte percentuali di schiusa”, espressione che allude appunto al fatto che arrivare ad alte percentuali di nascita di pulcini rispetto al numero di uova inserite nell’incubatrice è già un risultato straordinario, di cui essere molto soddisfatti; questo perché ottenere il 100% è davvero molto raro!
Il primo passo per ottenere alte percentuali di schiusa da uova collocate in un’incubatrice è certamente quello, da compiere a monte di tutto, di scegliere le migliori uova possibili.
E quali sono le caratteristiche che contraddistinguono delle uova feconde come “migliori”? Le vedremo una per una qui di seguito, seguendo le fondamentali indicazioni che lo zoologo (ed esperto del mondo avicolo) Andrea Mangoni ha fornito in questo video realizzato per la Novital.
Se galli e galline sono di già presenti nel nostro pollaio (o in quello di un amico o di una persona comunque fidata), accertiamoci che gli animali siano allevati con cura, all’aperto, che siano di sana e robusta costituzione e non troppo anziani.
NO a riproduttori consanguinei (no accoppiamento tra fratelli diretti, meglio allora tra genitori e figli) e che vi sia un giusto rapporto (sex ration) tra numero di galline e galli (più la razza sarà leggera, più un maschio avrà bisogno di femmine; ad esempio, nel caso di razza Livorno, per ogni gallo dovranno essere disponibili circa 10 galline; per razze pesanti come la Cocincina potrà andare bene anche una sex ration di 1 a 5).
Per migliorare le possibilità di schiusa osserviamo bene le uova ed evitiamo di inserire nell’incubatrice quelle che presentano alcune “malformazioni” (uova troppo allungate o troppo rotonde, uova troppo grandi o troppo piccole) e uova che presentino un guscio sciupato o comunque irregolare. Anche le uova molto sporche andrebbero evitate in quanto probabili portatrici di batteri che potrebbero trapassare nel guscio e uccidere l’embrione, diffondendosi poi anche alle uova vicine poste all’interno dell’incubatrice.
Scelte quindi le “uova perfette”, queste andrebbero conservate in luogo fresco e asciutto, con la punta rivolta verso il basso e incubate entro massimo i primi 10 giorni dalla deposizione.
Spesso e volentieri capita di avere il desiderio di voler incubare uova di una determinata razza avicola che, per qualche motivo, ci ha particolarmente colpito, ma le cui uova fertili si trovano presso qualche allevatore molto distante dalla nostra residenza; in questi casi l’unica cosa che rimane da fare è la richiesta di una spedizione delle uova, e qui nasce il problema delle “uova che hanno viaggiato”, la cui fertilità può diminuire anche più del 50%.
Quindi, data per scontata la buona fede dell’allevatore, che inserirà per noi nel pacco le migliori uova possibili, scelte secondo i criteri che abbiamo visto nei due punti precedenti, ecco nel video sottostante come deve essere realizzato un’eccellente imballaggio per uova feconda da spedire destinate ad essere incubare.
Esistono alcune razze avicole che a livello genetico (ad esempio la razza nana ornamentale Chabo o la Araucana) presentano problematiche di uova feconde, così come razze che per via di un folto piumino vicino alla cloaca (ad esempio come la Cocincina o la Brahma) creano alcuni problemi al gallo nel momento che deve fecondare la femmina.
Anche la razza Marans può dare problemi; il colore del guscio dipende da una sostanza che più è presente e più l’uovo è scuro, duro e impermeabile, cosa questa che può creare alcuni problemi a livello di osmosi fisica tra l’interno (embrione) e l’esterno del guscio.
Le incubatrici per uova sono macchine a corrente elettrica che, per dirla con parole semplici, svolgono in modo automatizzato quel “lavoro” che in natura sarebbe svolto dalla chioccia durante i 21 giorni di cova.
Un’incubatrice artificiale, sostanzialmente, ospita al proprio interno un certo numero di uova (a seconda ovviamente della capienza per cui è stata progettata) e grazie ad una regolazione automatica di temperatura, umidità e areazione, mantiene al proprio interno un ambiente ideale per lo sviluppo dell’embrione fino alla nascita del pulcino (non dimenticatevi mai che le uova sono “vive” e che il guscio funge allo stesso tempo da involucro protettivo ma anche da rivestimento che permette lo scambio di aria tra interno ed esterno).
Oltre a questi tre parametri fondamentali (temperatura, umidità e areazione), che la persona deve comunque costantemente monitorare e in caso aggiustare manualmente, alcune incubatrici simulano anche il movimento che la chioccia fa fare alle uova con le zampe mentre le cova. Tale movimento è assai importante in quanto impedisce all’embrione, durante la fase di sviluppo, di restare attaccato alla parete interna del guscio, evento questo che ne decreterebbe la morte prematura.
Prima di utilizzare l’incubatrice per incubare le uova è assolutamente necessario pulirla e disinfettarla, facendo attenzione a rimuovere tutti gli eventuali pezzettini di guscio rimasti negli interstizi della griglia di fondo dall’incubata precedente.
Per pulire un’incubatrice si può utilizzare acqua e amuchina oppure appositi disinfettanti per incubatrici e di solito le macchine sono anche abbastanza semplici da smontare e ri-montare, proprio per dare la possibilità, a chi l’ha acquistata, di detergerla bene e a fondo in tutte le sue parti (evitate di bagnare le parti digitali e il motorino elettrico, da cui potete eliminare eventuali accumuli di polvere con un soffi di aria compressa).
Prima di inserire le uova feconde all’interno dell’incubatrice accertatevi che ogni componente della macchina sia ben asciutto e consigliamo anche una prima speratura, per evitare di collocare nella macchina uova con embrioni morti o che comunque presentano al loro interno delle anomalie.
Per quanto riguarda quali incubatrici per uova scegliere, evitate le soluzioni “fai da te” (che possono rivelarsi anche salvifiche in alcuni casi, ma si deve essere molto esperti e sapere con esattezza cosa fare) e preferite l’acquisto di incubatrici per uova professionali, pensate, progettate, e raffinate negli anni, per assicurare agli allevatori (amatoriali e professionali) una sempre maggiore percentuale di schiusa.
Per quanto ci riguarda, due ottime soluzioni a cui guardare sono le incubatrici della Borotto e le incubatrici della Novital, aziende italiane di prestigio che da anni propongono sul mercato ottimi prodotti e con un’assistenza sempre pronta ad aiutarvi. Ecco di seguito i loro principali modelli di incubatrice per uova.
Adesso, nel proseguo dell’articolo, sempre grazie ai preziosi suggerimenti di Andrea Mangoni, vediamo come settare al meglio le nostre incubatrici per ambire, dopo aver fatto tutto ciò che vi abbiamo già raccontato, al massimo di schiuse possibili.
(NB: Per approfondire maggiormente l’argomento del funzionamento delle incubatrici seguendo un esempio di utilizzo pratico e trovare risposte a molte domande, vi suggeriamo di dare un’occhiata a questo altro nostro articolo: Incubatrice per uova ad uso familiare).
Come prima cosa, anche se può sembrare un consiglio banale, è fondamentale leggere con attenzione il libretto di istruzioni che si trova all’interno di ciascuna scatola di acquisto di qualsiasi incubatrice.
Anche se avete già effettuato delle incubate e vi sentite abbastanza esperti, è necessario leggere il libretto delle istruzioni in quanto ogni macchina ha le sue precise caratteristiche e da il meglio di sé (che significa il massimo di probabilità di ottenere un’alta percentuale di schiusa) in determinati contesti e condizioni ambientali.
Partire da una conoscenza perfetta dell’incubatrice che si ha davanti è estremamente importante e lo si può fare soltanto leggendo il libretto delle istruzioni.
“Se ad esempio la macchina non è coibentata e la ditta suggerisce di utilizzarla ad una determinata temperatura ambiente, e voi non lo fate, questo peggiorerà le prestazioni dell’incubatrice, e abbasserete così le possibilità di ottenere alte percentuali di schiusa. In un caso come questo, come è evidente, non è la macchina che funziona male, ma la colpa è vostra, che la state utilizzando nel modo sbagliato.” (Andrea Mangoni)
Le incubatrici non vanno tenute in terra (dove “gira” molte più polvere e sporcizia), ma possibilmente su un piano sollevato, distante almeno 80 cm dal pavimento.
Non appoggiare assolutamente niente sopra un’incubatrice in funzione e non chiudetela in uno spazio angusto dove non vi sia un sufficiente ricambio d’aria (in quanto l’ossigeno necessario alla sopravvivenza dell’embrione arriva dall’esterno).
Monitorate costantemente la macchina e i parametri di temperatura e umidità indicati dal display ed effettuate nei giorni idonei la speratura per controllare lo stato di salute delle uova e accertarvi che tutto stia procedendo per il meglio.
Nel video sottostante l’esperto Andrea Mangoni risponderà a tantissime domande su come gestire al meglio sia l’incubazione artificiale che una chioccia naturale, ed anche ovviamente i pulcini nei loro primi giorni/mesi di vita; le domande sono poste direttamente dai followers del canale MyFarmProject.
Sotto al video troverete indicati gli argomenti principali trattati e tutte le domande poste, con accanto indicato il minuto di riferimento sul video, così che potrete andare direttamente al punto di vostro interesse.
Domande, dubbi e curiosità, sull’incubazione artificiale e la cova naturale.
1. [02:20] L’incubazione artificiale
2. [07:30] Le incubatrici
3. [14:07] La Speratura delle uova (tutti i benefici)
4. [15:40] La pulizia delle uova da mettere in incubatrice
5. [36:00] Chioccia e cova naturale
Come abbiamo detto all’inizio di questa guida, nessuna ditta di incubatrici per uova al mondo può garantire all’acquirente/allevatore il 100% di schiusa delle uova feconde perché, come abbiamo cercato di dettagliarvi attraverso tutti i punti toccati in questo lungo articolo, “un’alta percentuale di schiusa” dipende da moltissimi fattori diversi, tanti dei quali estranei al funzionamento in sé della macchina.
Ricordatevi di “partire da lontano”, dai buoni riproduttori che forniscono ottime uova feconde, con embrioni sani e forti. Controllate ad una ad una tutte le uova e fate attenzione a come le conservate e possibilmente evitate di farvele spedire.
Prendete coscienza e conoscenza approfondita dell’incubatrice che avete davanti, leggete tutte le istruzioni e i parametri per il suo migliore funzionamento.
Osservate e monitorate costantemente il funzionamento e in caso di criticità intervenite subito; se non sapete cosa fare contattate immediatamente il centro di assistenza della ditta produttrice, che saprà consigliarvi e guidarvi al meglio.
Seguendo con scrupolo tutti questi step per realizzare un’incubata perfetta, probabilmente non otterrete ugualmente il 100% di schiuse, ma magari ci andrete molto vicini, e potrete ritenervi davvero orgogliosi e soddisfatti del lavoro svolto!
Buon allevamento a tutti, e non dimenticatevi di raccontarci nei commenti le vostre esperienze con l’incubazione delle uova e quali sono state le maggiori problematiche che avete riscontrato e se avete consigli da suggerire ai neofiti! Grazie.
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Ciao, volevo dirvi che oggi è nato il mio primo pulcino da incubatrice... Se cresce sarà un New Hampshire... Gli altri tre ovetti sono sotto la pancia di una chioccia scoperta oggi per caso; spero che nascano pure loro. Adesso il giovincello è in una cassetta sotto la lampada rossa. Sono veramente contenta, una piccola grande soddisfazione!
Ciao Miriam, siamo contentissimi per te! La nascita del primo pulcino è sempre una gioia immensa! :) Sono creaturine adorabili! Incrociamo le zampette per gli altri tre ovetti, e facci sapere come va la cova... Un caro saluto e buona giornata!
Buongiorno, il primo pulcino nato dall'incubatrice è stato adottato! Le altre ovette non erano fertili purtroppo... Però ne ho acquistate altre e tra ieri sera e stamattina sono nati 3 piccoli! Il quarto sta arrivando! Io sono soddisfatta dell'incubatrice COVATUTTO 16 della Novital...è analogica, semplice da usare, e mi ha regalato soddisfazioni!
Scusate sono sempree io...volevo solo dirvi che i nati sono 4!
Ciao Miriam, bene, siamo contenti che siano arrivati altri 4 pulcini! :) Poi magari, quando saranno un po' più grandi e avrai capito il sesso, ci dirai anche come li hai chiamati, ok? Un salutone e buon allevamento!
Due sono Amrock....ma non riesco a capire bene il sesso...uno ha poco piumino giallo sulla testa ma molto sul petto.....è femmina? Il primo pulcino nato è un piccolo gradasso e lui lo chiamo Tuorlino...perché mi ricorda un pulcino nato lo scorso autunno! Gli altri due sono Wyandotte nana argento orlata nero...per il momento però sono gialli e strisce nere! Vi terrò comunque aggiornati...comunque tutti i miei amici del pollaio hanno nome...e a volte pure cognome!????
Ciao, bellissimo Tuorlino!!! :) E ci piace troppo che gli dai anche un cognome... bellissimo!
Per quanto riguarda il fatto se siano maschi o femmine (sessaggio dei pulcini), oltre alla macchia bianca sopra alla testa, che a volte potrebbe essere fuorviante, potresti confrontare anche becco e tarsi: i maschi li hanno un po' più chiari delle femmine. Un salutone e buona giornata!
Vi ringrazio molto per i consigli! Tuorlino ed i suoi fratellini vi augurano buona serata! Inoltre vi salutano Erminia, Elvira, Raffaello e Rambaldo...loro sono i miei fantastici Cemani!
Scusate vorrei sapere cosa fare. Ho visto il mio gallo ribaltare una gallina a pancia in su e poi la monta pancia a pancia (si avete capito bene) e nel durante sento la gallina urlare fortissimo dolente e i gallo la afferra per la faccia. Poi finito il tutto la gallina sta paralizzata a terra a pancia in aria per qualche secondo muovendo solo le gambe come stesse correndo al incontrario. Poi si rialza e non riesce quasi a camminare e a stare in piedi, e sembra molto spaesate per qualche minuto. Mi potreste dire se è grave per la gallina?
Buongiorno Leonardo, in effetti un comportamento molto strano... Probabilmente la gallina non vorrebbe farsi coprire (forse il gallo la copre troppe volte e ha fastidio) e si mette in quel modo per evitarlo, ma il gallo non desiste e ci prova lo stesso... Il gallo è giovane?
Cmq non crediamo che la gallina corra particolari pericoli o sia una cosa grave. Un'altra domanda: quante galline disponibili ci sono per il gallo nel pollaio? Grazie, un cordiale saluto.
Buonasera, io mi sono trovato benissimo con l'incubatrice novital 54 Covatutto digital con il motorino gira uovo automatico. Su 26 uova sono nati 19 stupendi pulcini. Penso che come prima esperienza non mi posso lamentare... Però ancora non sono riuscito a distinguere il sesso, mi sembrano tutte uguali le piume, mi sembra difficile che siano tutti e 19 maschietti.... io spero quante più femmine possibili. Dovrei attendere qualche mesetto per capire meglio il sesso? Grazie in anticipo e buona serata a tutti.
Buonasera Angelo, fare il sessaggio dei pulcini non è affatto semplice, occorre molta professionalità e conoscenza del mondo avicolo; ci sono alcune razze avicole in cui è più facile distinguere i maschi dalle femmine, ma in generale deve attendere almeno un paio di mesi. Comunque se clicca sul link che le abbiamo inserito ad inizio articolo può avere molte informazioni su questo argomento. Un cordiale saluto e ottima media per essere la sua prima schiusa in incubatrice!
Buongiorno ho acquistato una covatutto novital16 analogica e il manuale dice che raggiunta la temperatura la lampada si accende e spegne a intermittenza, la mia lo fa però il lasso di tempo tra acceso e spento mi sembra un po’ lungo... è normale? Inoltre ho inserito un termometro aggiuntivo interno per controllare che la temperatura fosse corretta ma nel momento in cui la luce si spegne la temperatura cala molto...cosa ne pensate? Grazie dei consigli!!