Trovato il giusto posto nel giardino dove collocare il pollaio domestico, lo abbiamo popolato con le nostre galline ovaiole, in modo così da poter essere autosufficienti per l’approvvigionamento di uova, elemento nutritivo dalle proprietà eccezionali e assai gustoso, da utilizzare come base per tante e svariate ricette.
Un giorno però ci accorgiamo malauguratamente che una o più delle nostre galline mangiano le uova appena deposte. Aiuto! Come mai lo fanno e soprattutto, come possiamo evitare che ciò avvenga? Niente panico e andiamo per gradi.
Galline che mangiano le proprie uova? Ecco perché lo fanno
Di solito la spiegazione di questo apparentemente strano comportamento, denominato ovofagia, è in realtà molto semplice: la gallina ha rotto inavvertitamente l’uovo ed essendo assai curiosa, durante il sopralluogo ravvicinato per controllare che cosa sia successo, le è capitato di assaggiarne il contenuto, trovandolo ovviamente molto gustoso e saporito.
Essendo la gallina oltre che curiosa, anche un animale molto intelligente, fa molto in fretta a capire che quel liquido così buono si trova dentro a quelle piccole sfere un po’ allungate, dal guscio calcareo e duro ma non abbastanza per resistere agli urti del suo forte becco.
In pochissimo tempo anche le altre galline del pollaio, per imitazione, sapranno fare altrettanto, e se non si interviene immediatamente, sarà anche un’abitudine molto difficile da estirpare. Una bella “frittata” davvero! Ma come risolvere?
Galline che mangiano le proprie uova? Ecco come risolvere
In quanto proprietari e gestori del pollaio, possiamo agire su tre direttive principali:
- assicurarci di fornire alle nostre galline un’alimentazione corretta, completa e nutriente, in modo che depongano uova dal guscio robusto;
- assicurarci che lo spazio di deposizione sia ampio e confortevole;
- isolare le galline che abbiano manifestato questo comportamento.
1. Assicurarci di fornire alle nostre galline una dieta sana e completa
Questo è un fattore molto importante. Può capitare infatti di accorgerci, andando a prendere le uova nel pollaio, che anche al tatto alcune abbiano un guscio molto più morbido delle altre. Questo campanello di allarme deve subito farci capire che una o più delle nostre galline non sta avendo una giusta dieta.
La corretta alimentazione per le nostre galline ovaiole è quella che prevede almeno un 16% di proteine e che sia ricca anche di vitamine e nutrienti, senza dimenticare un contenuto elevato di grassi (omega 3, derivante ad esempio da semi di girasole o canapa) e proteine vegetali.
Inoltre è bene ricordare che gli amidi provenienti dagli scarti della nostra cucina, quando vengono somministrati alle galline devono essere sempre accompagnati anche da una certa dose di proteine aggiuntive, in modo da mantenere la dieta ben bilanciata (e attenzione al fatto che ci sono alimenti che le galline non devono mangiare).
Se, nonostante un’alimentazione completa ti accorgi che i gusci delle uova deposte sono ancora abbastanza fragili, ciò significa che c’è carenza di calcio e allora è necessario aggiungerlo con degli integratori.
(Su questo punto ti consigliamo la lettura di un nostro articolo contenente un paragrafo interessantissimo su come funziona l’assorbimento del calcio nelle galline.)
La carenza di calcio è doppiamente pericolosa nel caso di galline che mangiano le proprie uova in quanto, da una parte, fa deporre loro uova molto fragili con alta probabilità di rompersi, e dall’altra, la gallina trova proprio nel guscio rotto quella miniera di calcio di cui è carente e del quale sente il bisogno. Proprio questa necessità la spingerà in modo ancora più vorace a cibarsi delle proprie uova.
E’ possibile offrire del calcio alle nostre galline in svariati modi:
- triturare dei gusci di ostrica o mischiare del calcare apposito nel mangime (non è indicato usare a questo scopo i gusci sminuzzati delle loro uova in quanto, per odore o altre caratteristiche potrebbero arrivare a riconoscerle; se proprio volete utilizzarle allora trituratele molto finemente e mischiatele bene con altre sostanze; saltuariamente, se ne avete a disposizione, si possono utilizzare anche gli ossi di seppia sfarinati);
- offrire alle galline anche un piatto di latte intero ogni giorno (meglio se di capra, come insegna Paolo Parisi) per un certo periodo di tempo, in modo che possano aumentare la quantità di calcio assimilata (a tale riguardo però, vogliamo precisare che a noi non risulta che gli uccelli abbiano enzimi digestivi atti a digerire il latte, e dunque questa pratica al momento non la riteniamo fondata scientificamente);
- è raccomandabile assicurare alle galline un maggior apporto di integratori di calcio durante la stagione estiva perché con il caldo diminuisce la facoltà del loro organismo di assimilare tale sostanza;
- assicurarsi che le galline abbiano sempre a disposizione molto acqua (fresca e pulita) nel loro abbeveratoio, in quanto ne hanno veramente molto bisogno, più degli altri volatili, e una sua mancanza potrebbe indurle ad andare a ricercare liquidi dentro le uova.
2. Assicurarci che lo spazio di deposizione sia ampio e confortevole
In sostanza, bisogna ridurre al minimo la probabilità che si creino presupposti pericolosi per l’incolumità delle uova.
Se la zona di deposizione – il nido – è troppo piccola o affollata è facile che un uovo possa essere urtato, schiacciato o spinto, con conseguente rottura dello stesso. Se nella zona di deposizione transitano o sostano troppe galline una vicina all’altra, può darsi che qualcuna vada “sotto stress” (come accade purtroppo a tutte quelle povere galline che vivono nei pollai intensivi dentro alle gabbie) e che quindi cominci a beccare tutto ciò che le sta intorno, compreso l’uovo.
In tutte le situazioni sopra descritte è dunque più probabile che qualche uovo si rompa e che le galline ne assaggino il contenuto; per evitare questo, è necessario:
- collocare i nidi di deposizione almeno a 60 centimetri dal suolo del pollaio e almeno ad un metro circa dai posatoi;
- adibire un’altra zona di deposizione delle uova per le galline che sono propense alla cova dell’uovo (in modo che non occupino gli spazi delle altre per lungo tempo se dovessero sentire il richiamo a farsi chioccia);
- prendere in considerazione se non sia il caso di installare nel pollaio un sistema che faccia rotolare via l’uovo non appena la gallina si alza dalla deposizione;
- evitare che l’area di deposizione sia in una zona di piena luce o direttamente esposta ai raggi solari; alle galline non piace la luce intensa e questa potrebbe causarle stress portandola poi a beccare l’uovo. Meglio dunque un posto riparato e in penombra, per farle stare al meglio e tranquille.
- evitare che l’area di deposizione sia vicina a fonti di rumore intenso o in cui ci sia molto movimento in quanto le galline si spaventano facilmente e per scappare potrebbero inavvertitamente rompere le uova;
- controllare sempre che il nido di deposizione sia morbido a sufficienza, con diversi centimetri di paglia o altro materiale simile (il morbido attutisce gli urti);
- evitare che le nostre galline si annoino; può sembrare uno scherzo ma invece una gallina annoiata può cadere facilmente sotto stress e dunque beccare l’uovo. Per evitare che le galline cadano preda della noia è necessario dare loro molto spazio per muoversi e utilizzare anche altri espedienti come inserire all’interno del loro perimetro o recinto tronchi di legno, arbusti, scalette, mucchi di fieno o foglie; tutti “attrezzi” che le terranno impegnate nell’arco della giornata (dei veri e propri toys divertenti per galline da mettere nel pollaio).
3. Isolare le galline che hanno manifestato il comportamento di mangiare le proprie uova
Se ci accorgiamo di alcuni residui di uovo rotto nel pollaio dobbiamo prima di tutto pulire immediatamente e rimuovere a fondo ogni traccia, in modo da ridurre al minimo la possibilità che se ne cibino ancora e poi cercare di rintracciare ed isolare il prima possibile la gallina (o le galline) responsabile del misfatto.
Alcuni indizi che potrebbero metterci sulla buona strada per individuare quale esemplare stia già percorrendo questa “cattiva abitudine” sono la presenza di tuorlo secco sul becco o ai lati della testa, oppure se notiamo che con frequenza va a razzolare nella zona di deposizione delle uova. Intercettata la “colpevole” è necessario isolarla immediatamente dal gruppo affinché non faccia proseliti e già questa azione di isolamento, per le galline assai sconvolgente, dovrebbe bastare ad interrompere questo vizio.
Inoltre è buona prassi recarsi a ritirare le uova dal pollaio il prima possibile (solitamente, già prima delle 10 del mattino la maggior parte delle galline dovrebbe aver deposto l’uovo), in modo da ridurre al minimo la co-permanenza uovo/gallina all’interno del loro spazio vitale.
E se nonostante tutto ciò le mie galline continuano a beccare le uova appena deposte?
Beh, se anche con tutti questi espedienti le vostre galline continuano a mangiare le uova… sottoponetele ad un esorcismo per liberarle dal demone mangia-uovo!! 🙂
A parte gli scherzi, se anche con tutte queste accortezze vi capita di trovare un uovo rotto nel pollaio, potete provare a sostituire le uova vere con delle uova finte o sassi dipinti; una volta prelevato l’uovo deposto lo sostituite con uno finto in modo tale che la gallina, beccandolo, si convincerà che non è edibile!
E’ anche possibile giocare loro un piccolo scherzetto, e riempire un uovo vero di senape! Le galline odiano la senape e in breve tempo smetteranno di cercarlo e beccarlo.
A voi è mai capitato nulla del genere? Avete altri suggerimenti su come impedire alle galline di mangiare le proprie uova? Se si, condividetelo con tutti noi nei commenti qui sotto!
Mio nonno aveva una soluzione molto rapida e veloce senza step intermedi. Prendeva le galline una ad una e tagliava la parte finale del becco.
Salve Michele e grazie per della sua testimonianza. La pratica del taglio della punta del becco, che oggi viene utilizzata anche negli allevamenti intensivi per evitare che le galline stressate si becchino tra di loro, risulta però assai dolorosa per la gallina che la subisce e dunque, se possibile, il nostro consiglio è quello di tentare tutte le altre vie possibili (e indolori per l’animale) per cercare di ostacolare l’ovofagia.
Grazie ancora, un cordiale saluto e buona giornata!
Michele le galline mia sono rimaste senza becco …. stanno con la lingua pendente …. le uova le mangiano sempre..!!!
Da noi si va da una pasticceria e ci si fanno dare tutte le bucce delle uova e si fanno alle galline in grande quantità fino a farle saziare. Smetteranno presto di beccare le uova.
Credo credo che lo facevo pure io perche avevo delle galline e dei struzzi OK
Oltre agli altri provvedimenti (il taglio della punta del becco era l’estrema ratio), fornivamo sabbia e pietruzze varie e granturco con crusca impastata con acqua, in modo da sospendere la deposizione delle uova per un certo periodo. Alla ripresa, avevano dimenticato il brutto vizio.
Salve. Io ho risolto alla grande. Ho comprato in merceria delle uova praticamente di legno. Credo che si usavano per poter ricucire i calzini bucati. Dunque! Sono perfettamente la stessa calibratura dell’uovo e lo stesso colore ma di legno e il gioco è fatto. Si mette nel loro nido e si resta sempre lì per sempre come esca.
Salve, io ho risolto mettendo nel nido un uovo finto. Ne ho messi un paio in ogni nido, si trovano facilmente e costano pochissimo. A me è capitato poche volte che mangiassero le uova, ma tutte le volte non era per una carenza nutrizionale ma perché maldestramente ne rompevano uno magari facendolo cadere dal nido e quindi rompendolo. Essendo degli animali estremamente ghiotti, iniziavano a mangiarle sempre da lì in poi. Ho risolto ossevandole: la colpevole torna sempre sul luogo del delitto, quindi una volta individuata, le poggio vicino un uovo di plastica, proprio accanto a dove ha rotto quello vero, lei subito prova a romperlo col becco, ma essendo di plastica non riesce a romperlo. Alla fine con aria perplessa, desiste e smette di mangiarsi le uova.