In Italia, soprattutto durante il periodo estivo-autunnale, dal borgo più famoso al più piccolo paese, ognuno ha la sua festa tradizionale o sagra (anche dalle denominazioni più fantasiose e non certo di lunga memoria storica).
Al pubblico piace molto la formula della festa paesana e negli ultimi anni questo “format” ha riscosso davvero moltissimo successo.
Vediamo allora in particolare, alcune feste tradizionali italiane che hanno per protagoniste le galline e/o le uova, ognuna ovviamente mettendole al centro dell’attenzione in maniera diversa e originale (tradizione che forse trae antica origine da quei festeggiamenti e feste nuziali che avevano come proprio momento clou la danza delle uova).
A Treodozio, un piccolo Comune italiano di circa 1.200 abitanti in provincia di Forlì-Cesena (Emilia Romagna), nei giorni della Pasqua si fa festa in paese con la “Sagra delle Uova” e il “Palio dell’Uovo”.
Questa è un’antica tradizione (la sagra ha visto la sua prima edizione nel 1964) che i cittadini fanno rivivere ogni anno proprio nei giorni in cui l’Uovo è al centro e simbolo anche delle festività cristiane. Il messaggio è quello di buon augurio per la Primavera, di fertilità e di rinascita della vita dopo il lungo e freddo inverno.
(Sulla simbologia dell’uovo potete approfondire leggendo questo articolo: Gallina, Gallo e Uovo nella simbologia.)
L’edizione 2017 ha visto la presenza di migliaia di turisti e curiosi e le sfide a tema “uovo” sono state svariate e divertenti: il gioco della battitura delle uova sode, la gara dei mangiatori di uova, la performance delle sfogline (che con le uova tirano la celebre pasta emiliana), e poi ancora i giochi del Palio delle Uova, con gare e scene a volte molto esilaranti.
Si inizia la Domenica di Pasqua con il gioco della battitura delle uova sode. La sfida consiste nel rompere la sommità dell’uovo sodo dell’avversario con dei colpetti sferrati sul guscio attraverso la punta del proprio uovo senza che questo si danneggi. Chi perde è eliminato e chi vince passa a sfidare un altro avversario. Tradizionalmente il contadino che riusciva a intaccare l’uovo dell’avversario se ne appropriava, come sorte di “premio edibile” assai ben voluto, in tempi dove la prima necessità quotidiana era quella di riuscire a sfamarsi.
Per l’edizione 2017 a sfidarsi in finale sono invece state l’assessora del Comune gemellato di Arcevia e la sindaca di Treodozio, in una “singolar tenzone” che ha visto perdente proprio la prima cittadina ospitante.
Dalle uova si passa poi alla Gara delle Sfogline, ovvero della tiratura della pasta all’uovo (con farina e mattarello) che occorre per prepararle (per l’edizione 2017 si è confermato campione di sfogline Gilberto Rabiti, tirando col mattarello una sfoglia di 101 cm di diametro). A seguire, la Sfida dei mangiatori di Uova Sode, dove Fausto Ricci ha difeso il titolo di campione, ingoiando in tre minuti “solo” 17 uova (dato che il suo record è di 22).
[Fonte dati è il seguente articolo pubblicato sulla testata online “Il Resto del Carlino” con il titolo: Tredozio, in duemila al Palio dell’Uovo]
Il giorno successivo, ovvero per il Lunedì dell’Angelo (Pasquetta), Treodozio si prepara ad incoronare il Rione vincitore alla fine di una lunga giornata di sfide, divertenti e memorabili.
“Dopo la sfilata storica in costume, le squadre si presentano nel teatro di gara, allestito nell’alveo dell’antico fiume e si sfidano in quattro diversi giochi che hanno sempre come protagonista l’uovo, crudo o cotto. Il più spettacolare è la Battaglia delle uova crude, in cui le coppie dei Rioni a rotazione si sfidano in lanci di abilità e di precisione con il lancio di 600 uova per ogni tornata. C’è poi la ricerca dell’Uovo nel pagliaio, in cui lo scopo è ritrovare circa 200 uova nascoste in un grande deposito di paglia. Segue il lancio dell’uovo al bersaglio, per centrare l’obiettivo evitando il disturbo degli avversari che cercano di intercettare i “proiettili” con apposite pale di legno, e infine la gara del Tiro alla fune sull’argine del fiume con le due squadre posizionate sulle rive contrapposte. La squadra perdente paga pegno, finendo… nell’acqua.”
[Fonte: TGcom24 con l’articolo: Tredozio festeggia la Pasqua con la Sagra e il Palio dellʼuovo]
La famosa Corsa delle Uova si tiene ogni anno a Gandino, un Comune di circa 5.000 abitanti in provincia di Bergamo (Lombardia), ed è la rievocazione di un’antica scommessa effettuata nel lontano 1931, tra Renzo Archetti e Giovanni Bonazzi.
Il gioco è abbastanza semplice. Due sono gli sfidanti: uno ha il compito di percorrere di corsa il tratto di andata e ritorno tra Gandino e Fiorano al Serio (circa 11 chilometri); il secondo deve raccogliere una per una cento uova posizionate, alla distanza di un metro l’una dall’altra, tra la fontana della piazza municipale e l’antica Chiesa di Santa Croce.
I paesani e i turisti attenderanno festanti il termine della sfida in Piazza Vittorio Veneto dove, nella pavimentazione, sono incastonati i cubetti di marmo che segnalano le 100 uova. Alla fine, qualunque dei due sfidante sarà il vincitore, grande festa e uova sode e frittata per tutti.
[Fonte: articolo pubblicato su Bergamonews.it dal titolo: A Gandino torna la storica “corsa delle uova”: sarà sfida Bosatelli-Piazzalunga]
Nel piccolissimo Comune di Giarole (circa 700 abitanti), situato in provincia di Alessandria (Piemonte) si svolge ogni anno per la festa di San Giacomo (25 Luglio) il gioco del Lancio dell’Uovo, sfida a squadre composte ognuna da due giocatori, in cui uno ha il compito di tirare l’uovo il più lontano possibile e l’altro di prenderlo al volo senza romperlo. La vittoria nell’edizione 2017 è andata a Jacopo Ravalli e Michele Bordon con una misura di 65 metri.
Il Lancio dell’Uovo è una festa presente anche a Sant’Angelo in Pontano, in provincia di Macerata (Marche). La modalità di gioco è la stessa: un componente della squadra deve lanciare l’uovo il più lontano possibile e il compagno deve cercare di afferrarlo “al volo” senza romperlo.
La Festa dell’Uovo di Memmenano è un appuntamento che si svolge ogni anno in questo piccolo centro del Comune di Poppi, in provincia di Arezzo (Toscana).
Si celebra l’impiego dell’uovo del Casentino nella tradizione gastronomica di questa area geografica soprattutto grazie alla pasta fatta in casa e ai dolci realizzati con questo ingrediente.
Quest’anno, in occasione della 13° Festa, è stata la gallina “Noghita” (nome derivante dal rione “Noga” per il quale gareggiava) ad aggiudicarsi il “Palio delle Galline” di Villadossola, paese in provincia di Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte.
In una calda e affollata domenica di fine agosto (per San Bartolomeo) la gallina “Noghita”, dopo aver abbandonato insieme alle altre concorrenti le gabbie di partenza, è riuscita a tagliare il traguardo in 5 minuti.
“Non esiste un segreto per vincere; il buon rapporto con la gallina e un pizzico di fortuna sono senz’altro necessari!”, confida la vincitrice.
Qui sotto un video dell’edizione 2012 del Palio delle Galline di Villadossola.
La festa popolare e religiosa della Madonna delle Galline si svolge ogni anno la domenica successiva alla Pasqua (domenica in Albis) nel paese di Pagani in provincia di Salerno (Sicilia, regione in cui troviamo, come razze avicole, delle vere e proprie specificità locali come la gallina Siciliana e l’incredibile Cornuta di Caltanissetta).
E’ una festa molto sentita e conosciuta, durante la quale la figura della Madonna viene portata in processione per le vie della cittadina circondata e adornata di galline.
Questa usanza nasce da un’antica leggenda popolare che narra che nel XIV secolo, alcune galline, razzolando, portarono a scoprire un’immagine della Madonna del Carmine, dipinta su una tavola di legno. E il giorno della scoperta era proprio quello della domenica in Albis.
Tradizione e credenza religiosa vogliono poi che tale effige della Madonna abbia compiuto ben 8 miracoli, cosa questa che portò il vescovo del tempo a costruire nel 1615 una chiesa interamente dedicata proprio alla Madonna delle Galline, ovvero il Santuario di Santa Maria Incoronata del Carmine.
E’ una domenica di grande festa che, oltre alle galline, porta in tavola i prodotti della gastronomia locale pasquale e che prosegue la sera con balli e canti folkloristici, le cosiddette tammurriate, eseguite dai gruppi di musici specializzati, in un clima di gioia e allegria che coinvolge ogni anno grandi e piccini.
[Fonte: articolo sul quotidiano online Amalfinotizie.it dal titolo: Madonna delle Galline di Pagani: origine e significato della festa]
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