L’8 dicembre, giorno in cui tradizionalmente si fa l’albero di Natale, è appena passato, e in tantissime case si sono accese le lucine e gli addobbi, che ci faranno compagnia fino alla Befana (6 gennaio), quando, come tradizione vuole… l’Epifania, tutte le feste le porterà via!
Anche la redazione di Tuttosullegalline a realizzato il suo piccolo albero con immancabili decorazioni a forma di gallina, costruito con una semplice rete da pollaio chiusa su se stessa a forma di cono. Semplice, economico, di bell’effetto, e soprattutto creato con materiale di recupero, senza introdurre in casa piccoli alberelli destinati a morte sicura, perché, come dice Charles Bukowski attraverso le parole del suo personaggio (e alter-ego) Henry Chinaski: “La mia anima strafogata di birra è più triste di tutti gli alberi di Natale morti del mondo.” [Factotum, 1975]
E noi, su questo, siamo completamente d’accordo con lui. Se il vostro piccolo abete sapete già “a priori” che è senza speranza, optate per un “albero di Natale alternativo”, fatto con materiale di recupero e tanta creatività! Sarà ancora più bello e vi darà tanta più soddisfazione.
Ma se abbiamo un albero di Natale vero, e abbiamo anche un pollaio con delle belle galline ovaiole, è possibile unire le due cose e riciclare il piccolo abete facendo anche qualcosa di positivo per le nostre cocche?
Se abitiamo in America, almeno stando a ciò che emerso dalle nostre ricerche, sembrerebbe proprio di si.
Prima però di proseguire nell’articolo, un’avvertenza importantissima:
non date MAI e poi MAI alle vostre galline alberi di Natale acquistati perché, anche se veri, è molto probabile che siano stati spruzzati con varie sostanze chimiche tossiche (ritardanti di fiamma, anti-muffe, ecc.). Se volete provare a fare quanto leggerete in questo articolo, assicuratevi di avere in casa un alberello (o parte di esso) assolutamente naturale e sano, proveniente dal vostro giardino o da altra area naturale di cui sapete con certezza che non è sottoposta a spruzzature chimiche di alcun tipo.
Galline (americane) che amano gli alberi di Natale
Il pollaio è un buon posto per riciclare l’albero di Natale
Nelle zone montane e più fredde degli Stati Uniti, l’albero di Natale è spesso realizzato prendendo piccoli alberelli (o parti di essi) direttamente nel bosco; si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di conifere americane sempre-verdi, quindi un po’ diverse dai nostri classici abeti, e in particolare le più utilizzate sono: la conifera spruce, la conifera pine e la conifera fir.
Tutte e tre hanno aghi più grassocci e morbidi rispetto a quelli dei nostri abeti.
Il fatto insospettabile e incredibile è che, stando a quanto raccontano i detentori americani di pollai, le galline sembrano essere abbastanza ghiotte degli aghi di questi alberi, purché essi siano ancora verdi e ben tenuti.
Dopo averlo utilizzato in casa come albero di Natale, gettarlo alle galline e scoprire che è di loro gradimento è stata per molti allevatori una rivelazione inaspettata!
Inizialmente si avvicinano un po’ sospettose, perché per le ladies (come chiamano in modo affettuoso le proprie galline gli americani) è qualcosa di nuovo e sconosciuto. Ma poi prendono confidenza, danno le prime beccate.. e scoprono che è di loro gusto!
Inoltre, alcuni proprietari di galline, scrivono che gli aghi verdi di queste conifere sono ricchissime di vitamina C (ben 5 volte più dei limoni) e funzionano anche come blando vermifugo.
Altro utilizzo: uno o più alberi di Natale gettati nel terreno dedicato al razzolare delle galline, se c’è la neve, possono trasformarsi in un ottimo riparo. Questa è un’altra ingegnosa strategia da aggiungere alle cose da fare che vi abbiamo illustrato nell’articolo dedicato a come gestire un pollaio in inverno.
Prima di gettare gli alberi (o i loro rami) a terra, è consigliato spalare la neve fino a trovare il pascolo o il terreno, in modo che le galline abbiano un posto, anche se piccolo, dove poter raspare un po’, in cui rintanarsi se tira molto vento gelido oppure anche su cui salire, per togliere le zampe dalla neve e dal ghiaccio.
Tale riparo potrebbe inoltre risultare attraente anche per altri animaletti e dunque essere un’area in cui le galline riescono magari a trovare anche qualche inaspettato bocconcino di ottime proteine naturali!
Altri avicoltori raccontano che realizzano delle vere e proprie ghirlande (con i ramoscelli più morbidi di questi alberi intrecciandoli tra loro), per appenderle nel pollaio a mo’ di festoni… lasciando che siano poi le galline a fargli la festa! 🙂
E a proposito di trovare rifugio tra i rami degli alberi di Natale, c’è un gallo (rooster) di razza Rhode Island, che ha scelto di vivere in una vera e propria rivendita di alberelli… Bisogna seguire Willie (questo il nome del gallo) per trovare i migliori alberi di Natale e poi non dimentica mai di salutare tutti gli acquirenti che si allontanano in auto… che l’attività, verrebbe da pensare, sia in realtà proprio sua!?! 🙂
Trasformare l’albero di Natale in trucioli per il pollaio
Altro modo di riciclare l’albero di Natale che in molte fattorie americane viene messo in pratica è quello di trasformarlo in truciolato da spargere poi in terra all’interno del pollaio.
Occorre un macchinario speciale per trasformare in trucioli dei tronchi di legno e qui da noi forse sarebbe una soluzione impraticabile, ma in America, si sa, tutto è grande, e nei loro splendidi e spaziosi fienili rossi sicuramente c’è posto anche per una macchina truciolatrice. (Esistono anche dei bellissimi pollai ispirati ai fienili rossi e bianchi americani.)
Da quanto dicono gli allevatori infatti, il legno e gli aghi di questi alberi hanno un alto livello di acidità che aiuta alla perfezione il processo di decomposizione e macerazione costantemente attivo sul suolo di un pollaio.
Un albero di Natale “addobbato”… nel pollaio!
In ultimo, se volete davvero rendere felici le vostre galline con un albero di Natale, vi consigliamo di fare come la famiglia in questo video, e di “addobbare” con gustose “stelle filanti” un piccolo alberello messo nel pollaio… Questa è anche una soluzione che si può replicare, senza troppi problemi, anche qui da noi in Italia… e per Natale magari si può fare anche uno strappetto ghiotto alla corretta alimentazione quotidiana! 🙂