Di storie di vita con le galline pian piano ne stiamo archiviando un bel numero, cosa che dimostra come ad ogni latitudine del mondo, questi simpatici e adorabili animali siano trattati in molti casi come veri e propri pets, animali da compagnia, alla pari di cani e gatti.
Dando uno sguardo a ritroso alle storie di vita con le galline che abbiamo raccontato, non possiamo non ricordare Sammi, la gallina che ama l’oceano (e in generale zampettare su tutte le spiagge), oppure le avventure del piccolo gallo Frog che corre incontro alla sua padroncina quando torna da scuola, oppure ancora, infine, le vicende casalinghe (e non) di Apollo il gallo, membro della famiglia a tutti gli effetti.
La storia di oggi, riguardante una gallina di nome Brucie, è un altro di questi straordinari esempi di rapporto tra esseri umani e galline che va ben al di là di quello che comunemente la maggior parte delle persone hanno in mente quando si parla “avicoli”, ovvero: animali non molto intelligenti, privi di sentimenti e che vivono in un pollaio maleodorante lontano dalla casa.
Ma le cose stanno ben diversamente rispetto a questa rappresentazione stereotipata e profondamente sbagliata, e questi fantastici animali, compagni dell’uomo da migliaia di anni, devono ritrovare il modo di riguadagnarsi tutta la loro dignità e di veder riconosciute tutte le loro incredibili qualità (che sono tantissime!).
Noi, con questi articoli, cerchiamo proprio di “aprire degli spiragli” attraverso cui far vedere le galline in modo completamente nuovo, emotivo, e senza errati preconcetti.
Brucie è una dolcissima gallina assolutamente domestica, che vive in casa da quando era un pulcino di pochi giorni, accudita e coccolata proprio come un gatto o un cane da tutta la famiglia.
Ma proprio la mattina di Natale (il 25 Dicembre 2018) Brucie non si trova più. Scomparsa. E la preoccupazione per la sua fragile vita aumenta progressivamente con il passare delle ore, anche a causa delle previsioni meteo che sulla costa del Queensland, precisamente sulla piccola cittadina di Holloways Beach (Australia), mettono forti burrasche, con vento e pioggia battenti. Ma vediamo più nel dettaglio come si sono svolti i fatti.
Il proprietario di Brucie, Cat Dornan, deve assentarsi qualche giorno con la famiglia per le festività natalizie, per andare a trovare i suoi genitori, e così chiede ai vicini di casa e grandi amici, Ana Liddie Navarro e Rob Howe, di prendersi cura della piccola gallina fino al loro ritorno. Era già accaduto altre volte che i due si prendessero cura di Brucie, e ne erano anche sempre molto felici.
Immaginiamo dunque la preoccupazione e il senso di colpa quando, proprio la mattina di Natale, Brucie non si riesce più a trovare da nessuna parte.
“Il momento in cui ci siamo resi conto che Brucie mancava fu assolutamente orribile. Mi sentivo terribilmente in crisi”, ha rivelato poi Liddie Navarro al quotidiano Daily Mail.
“Fu un vero incubo. Dopo aver promesso di prenderci cura di Brucie, non potevamo credere che se ne fosse andata.”
I due coniugi cominciano da subito a cercare Brucie ovunque. In casa, in giardino, nei cortili dei vicini, nel quartiere, lungo la spiaggia e per le strade. Niente. Di Brucie nessuna traccia.
Passano così alcuni giorni e ogni ricerca da esito negativo, fino a quando Ana e Rob hanno l’idea di scrivere un post di ricerca sul gruppo facebook locale “Cairns Animals Lost, Found and For Sale”. Il post inviato fu questo:
“Ciao a tutti, speriamo in un vostro grande aiuto. Una piccola gallina di nome Brucie è scomparsa da qualche giorno e la stiamo cercando ovunque ma senza esito. Speriamo nell’aiuto di qualcuno di voi per ritrovarla. Per favore fateci sapere se la vedete. Ogni segnalazione è molto apprezzata. Grazie, Ana.”
Il maltempo imperversa sempre più su tutta la costa e quindi i timori di non ritrovarla si fanno sempre più pressanti.
Nel frattempo i proprietari vengono avvisati della scomparsa della piccola Brucie, ma la signora Dornan non ha il coraggio di dirlo al proprio figlio undicenne Finn.
“Non abbiamo detto a mio figlio Finn, che Brucie era scomparsa. L’ha allevata da quando era un pulcino di pochi giorni e sarebbe stato affranto dalla notizia. Brucie non è una gallina normale. Lei va dappertutto con Finn. Vanno insieme a fare passeggiate per strada e lungo la battigia, e addirittura la porta anche con sé nel cestello della bicicletta. A volte dorme nella sua cameretta e quindi, in cuor nostro, speravamo che si fosse solo spaventata per i temporali e si fosse nascosta da qualche parte, e che da un momento all’altro sarebbe sbucata nuovamente fuori.”
E fortunatamente il nuovo anno non poteva cominciare nel migliore dei modi.
Un utente facebook di nome Francisco Emy vede sul social network il post di appello scritto alcuni giorni prima e proprio la mattina di Capodanno contatta la famiglia: “La vostra gallina Brucie l’abbiamo trovata nel nostro giardino il giorno di Natale e l’abbiamo accudita, non sapendo da dove arrivasse; fortunatamente mia figlia ha visto su facebook la vostra richiesta di aiuto e così adesso siamo pronti a riportarvela!”
Si danno così appuntamento entro poche ore fuori dalla casa di Ana e Rob e appena i due vedono arrivare un piccolo bambino con Brucie tra le braccia non possono fare a meno di commuoversi. “Si erano presi cura di lei per tutta la settimana fino a quando non ci hanno trovato.”
Ana chiama subito al telefono gli amici (e proprietari di Brucie) per dar loro la bellissima notizia: “Brucie è di nuovo a casa!”. Anche loro quasi non credono ed esplodono di gioia.
Brucie è in ottime condizioni di salute e sembra non essersi mai allontanata dalla sua casa. Si è subito comportata come suo solito, ignara della settimana da incubo che aveva fatto passare a tutti!
Non si saprà mai il motivo per cui Brucie si è allontanata tanto da casa, ma tutto è bene quel che finisce bene, e il piccolo Finn, al suo ritorno, potrà riabbracciare la sua Brucie, a cui vuole tanto bene.
“Siamo davvero molto grati a tutti coloro che hanno condiviso il nostro appello su Facebook. Questo dimostra che i social possono sicuramente essere utilizzati a fin di bene e per risolvere dei problemi alle persone”, ha così concluso, visibilmente emozionata, la signora Dornan.
Questa esperienza a lieto fine ci dimostra che cosa significa, nella vita quotidiana, trattare una gallina come un vero animale da compagnia: preoccuparsi per lei, fare appelli per ritrovarla, essere in pena per il figlio che l’ha cresciuta, e scoppiare di gioia al momento del ritorno a casa.
Se questa cosa fosse successa per un gatto o per un cane non ci sarebbe stato nulla di cui meravigliarsi, no?
E invece si è smossa perfino la stampa locale per dare risalto a questa vicenda e l’articolo è uscito addirittura sul “Daily Mail” e in Italia gli ha dato visibilità anche il quotidiano “La Stampa”.
C’è ancora tanto da lavorare nel nostro Paese per portare una sensibilità nuova verso le galline, ma qualcosa si sta muovendo, anche grazie a tutti voi che ci seguite e ci leggete, e che con il vostro esempio di allevare galline felici riuscite a colpire e far riflettere tante persone.
Avanti così che la strada è lunga, ma siamo in tantissimi ad amare le galline, e le cose, ne siamo certi, pian piano cambieranno.
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