Fino a qualche decennio fa era molto più comune allevare galline intorno casa in un piccolo pollaio domestico (il più delle volte un pollaio fai da te realizzato con materiale di recupero) e anche per i bambini era abbastanza facile conoscere da vicino questi splendidi animali, dar loro da mangiare, raccogliere le uova e rimanere incantati davanti ai pulcini…
Oggi tutto ciò è molto più lontano, e moltissimi bambini non hanno neanche mai visto una gallina dal “vivo”… Ecco dunque che in questo contesto moderno, sono davvero da premiare le iniziative come quella che vi racconteremo in questo articolo, oppure come quella de “La gallina va in classe” di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa.
“Dall’uovo al pulcino”, un progetto didattico a cura di Nicola Caria (A.S.A.O.)
“Dall’uovo al pulcino” è un progetto realizzato da A.S.A.O. (Associazione Sarda Avicunicoli Ornamentali), in particolare dal socio ed esperto di avicoltura (nonché assessore all’Ambiente del Comune di Guamaggiore) Nicola Caria, nella figura di docente (supportato in questo delicato compito anche da Filomena Ledda, anch’essa socia di A.S.A.O.).
Il progetto è in partnership sia con Cargill / Raggio di Sole (responsabilità sociale e impegno attivo all’interno delle comunità locali sono da sempre parte integrante della sua mission aziendale) che ha contribuito con mangime e vari gadget (cappellini, memory a tema “animali del pollaio”, porta uova e manuali per l’allevamento del pulcino distribuiti a insegnanti e allievi), sia con l’azienda River System, fornitrice dell’incubatrice per uova (24, nello specifico).
Dal 20 Marzo, alcune classi primarie della scuola “Gaetano Cima” nel territorio del Trexenta (CA – Sardegna), hanno attrezzato l’aula con una piccola incubatrice contenente uova di gallina fecondate e, durante i 21 giorni di durata del progetto, i bambini hanno assistito allo sviluppo e alla nascita dei pulcini (ben 18 su 24, avvenuta attorno 10 Aprile), ovviamente accompagnati in questo percorso da incontri frontali periodici con Nicola Caria, che ha illustrato loro tutti i passaggi e risposto alle loro domande, stimolando curiosità e passione.
Gli obiettivi di questo importante progetto educativo sono molteplici:
– permettere ai bambini di conoscere e seguire il percorso di sviluppo e nascita dall’uovo al pulcino attraverso l’osservazione diretta, mettendoli in relazione con l’inizio della vita;
– far conoscere l’uovo e la sua utilità;
– insegnare a rispettare gli esseri viventi e la natura nei suoi tempi e nella sua fragilità, responsabilizzando le classi verso la cura di esseri viventi piccoli e indifesi;
– promuovere e divulgare la passione per l’avicoltura amatoriale, formando le generazioni più giovani al rispetto del territorio e degli animali.
Proprio per ampliare questi aspetti e approfondirne meglio altri, noi di Tuttosullegalline.it abbiamo deciso di porre qualche domanda direttamente a Nicola Caria, che gentilmente ci ha fornito tutte le risposte e anche il materiale fotografico e video che accompagna il testo di questo articolo.
“Dall’uovo al pulcino”; 8 domande a Nicola Caria (A.S.A.O.)
1) Che cosa è l’A.S.A.O. (Associazione Sarda Avicunicoli Ornamentali) e di che cosa si occupa?
A.S.A.O. è un associazione no-profit appartenente alla F.I.A.V. (Federazione Italiana Associazioni Avicole) composta da appassionati che in questi anni, con impegno e armonia, hanno scelto di dedicarsi alla passione per l’avicoltura e di trasmetterla anche ai più piccoli. I soci provengono da tutte le parti della Sardegna.
2) Come è nata l’idea di questo progetto con le scuole?
L’idea era già stata pensata da tempo, ma solo quest’anno si e presentata l’occasione giusta con le scuole di Guamaggiore, paese nel cuore del Trexenta. Le scuole cercavano un progetto che potesse tenere attive alcune sezioni, per cui la nostra proposta didattica e stata accolta con molto entusiasmo.
3) E’ la prima volta che fate un progetto del genere con le scuole?
Si, questa è la prima volta. Il progetto verrà poi ripetuto in autunno. Ma ci stanno già arrivando tante richieste anche per il 2020, che dunque dovranno essere programmate.
4) Primo giorno a scuola. Come hanno reagito i bambini? Ci sono state domande che vi hanno colpito particolarmente?
Tutta la scuola e stata entusiasta del progetto tanto che alcune maestre, pur non avendo lezione, hanno voluto partecipare. I protagonisti naturalmente sono stati i bambini che, con tanta curiosità, hanno partecipato con molte domande, anche davvero curiose, del tipo: “Ma se un pulcino dopo una settimana ha già tutti gli organi per vivere, potrebbe già nascere?”
5) Quali sono le fasi salienti di questo percorso “dall’uovo al pulcino” a cui i bambini parteciperanno attivamente?
Gli appuntamenti fondamentali del progetto a cui sarò presente con lezioni frontali durante i 21 giorni sono quattro:
– Incubazione delle uova;
– Speratura delle uova dopo 10 giorni;
– Speratura delle uova dopo 18 giorni;
– Nascita dei pulcini.
I bambini, grazie ad alcuni poster e pannelli appesi in classe e ad una piccola scheda/calendario consegnata a ciascuno (il tutto realizzato appositamente per questo progetto), hanno potuto seguire perfettamente tutte le fasi dell’incubazione.
Grazie infine alla lavagna interattiva multimediale messa a disposizione dalla scuola, la didattica è risultata più semplice da seguire per tutti.
6) Che cosa vi piacerebbe trasmettere ai bambini con questa esperienza?
I bambini impereranno il valore dell’attesa ma anche della delusione (uovo non schiuso), la meraviglia e il rispetto della natura e degli esseri viventi, la gioia della nascita e della vita.
7) State già pensando di riproporre progetti simili anche in altre scuole nei prossimi anni?
Il progetto andrà sicuramente avanti. L’associazione, come detto prima, sta già ricevendo tante richieste per il prossimo anno, che dunque dovranno essere opportunamente calendarizzate, per offrire un’esperienza di qualità a tutti gli alunni.
8) Terminato il progetto, i pulcini dove saranno “accasati”?
I pulcini, dopo la nascita, torneranno a casa mia, nel pollaio dove sono state raccolte le uova feconde. I bambini verranno poi a trovarli nei mesi successivi in modo che imparino anche a collocarli nel loro giusto ambiente di vita, con il prato per il pascolo, il ricovero notturno, le mangiatoie e gli abbeveratoi, e tutto quello che occorre per dare una vita sana e felice a questi animali.
Grazie infinite Nicola per la tua disponibilità e complimenti ancora per questo bellissimo progetto, un’esperienza formativa estremamente emozionante per i bambini, che rimarrà certamente per sempre impressa nei loro ricordi.
Grazie a voi di Tuttosullegalline; termino col dire che il progetto ha riscosso davvero grande successo, attirando l’interesse dei bambini, ma anche di insegnanti e addirittura dei genitori, cosa che davvero non ci aspettavamo.
Raggio di Sole ha anche donato dei simpatici e originali memory a tema “avicolo”, con cui i bambini, durante la ricreazione, sono felicissimi di giocare, continuando così a mantenere un contatto “figurativo” con pulcini, galli e galline!
Concludo ringraziando a mia volta gli sponsor Cargill / Raggio di Sole e River System per il sostegno che ci hanno fornito durante tutto il progetto.
Per chiudere vi lasciamo in compagnia di un bel video-servizio girato e montato da un’emittente televisiva sarda locale, da cui traspare in modo evidente tutta la gioia e l’interesse dei bambini verso questa bellissima esperienza di nascita della vita.
Un saluto a tutti, con la speranza che progetti simili siano sempre più frequenti in tutte le scuole d’Italia!
Pulcini e galline nelle scuole: un trend in crescita in tutta Italia (e non solo)
Come ricordato in apertura di articolo, alcune settimane fa vi abbiamo raccontato dell’esperienza “La gallina va in classe” portata avanti dall’associazione Maith Onlus (che si occupa anche di pet-therapy con le galline), ma non è certo l’unica; un tutta Italia c’è molto fermento e sempre di più sono le richieste verso esperienze di questo tipo da far fare ai bambini, altrimenti sempre più circondati di tecnologia e distanti dalla natura e dai fondamentali insegnamenti che solo questa può trasmettere.
Avvicinare i bambini al fantastico “mondo delle galline” è fondamentale a nostro avviso per dar loro almeno un input iniziale affinché poi, crescendo, possano porsi domande relative al benessere animale, da dove provengono le uova e come poter compiere scelte alimentari consapevoli e magari, perché no, decidere di allevare galline, anche in ambito urbano!
Nascita e svezzamento di pulcini alla scuola di Premosello
Curiosando in questi giorni su internet abbiamo ad esempio trovato un progetto molto simile a quello “Dall’uovo al pulcino”, portato avanti da una scuola elementare di Premosello Chiovenda (provincia di Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte); anche in questo caso gli alunni hanno seguito le prime fasi del ciclo vitale degli avicoli: dall’uovo nell’incubatrice (sempre di marca River System) alla nascita dei pulcini, dall’imprinting allo svezzamento.
Una volta svezzati e cresciuti nella pulcinaia, i pulcini saranno adottati da famiglie della zona che hanno già un pollaio.
Un pollaio nel cortile della scuola (Solduno)
Un altro progetto interessante e un po’ più di livello “advanced”, è quello che dal gennaio di quest’anno sta portando avanti una scuola di Solduno, nel Canton Ticino, Comune di Locarno (Svizzera).
Le galline allevate si chiamano Azzurra (perché fa le uova di quel colore, dunque un’Araucana), Zinza Balla e Stella Oscura (perché ha il piumaggio nero). Il gallo si chiama Fiocco (di razza Padovana), ma il nome ispirato alla neve soffice non deve ingannare; ha in realtà un bel caratteraccio!
Sono i quattro esemplari che popolano il pollaio allestito nelle Scuole elementari di Solduno e curato in prima persona dagli alunni della 2ª elementare, guidati e ispirati dai propri insegnanti, Maura Madonna e Carlo Mina.
«Abbiamo contattato Gabriele, un amico ingegnere e allevatore di galline per passione – spiega la docente – chiedendo se fosse possibile avere degli esemplari da tenere a scuola. Così abbiamo fatto recapitare ai bimbi una sua lettera nella quale Gabriele diceva di avere qualche problema nel pollaio e per questo chiedeva che qualcuno si potesse occupare di alcune delle sue galline».
Dopo l’ok entusiasta degli alunni, valutate le possibili tipologie di pollaio, i preventivi e una volta allestita la struttura, «abbiamo ospitato l’allevatore, che ci ha fornito tutte le istruzioni». Ora, le galline sono diventate l’attrazione della scuola; e quando la scuola non c’è, la “palla” passa ai genitori che, nel fine settimana, si assumono a turno la responsabilità che spetta quotidianamente ai propri figli.
«Le prime uova sono state destinate alle ricette – continua la docente – mentre le più recenti sono state messe nell’incubatrice messa a disposizione dall’allevatore. Tra 21 giorni si schiuderanno, per la gioia dei piccoli allevatori.»
«È stato molto bello quando le galline sono arrivate a scuola – racconta una bambina di nome Anna – ed è stato divertente quando il gallo ci attaccava. Ho scoperto che i galli hanno un orologio biologico in testa: quando fuori è buio dormono, ma se vengono tenuti in una stanza in cui c’è sempre la luce cantano ogni ora. E ho scoperto anche che se mettiamo in un’incubatrice le uova gallate dopo 21 giorni possono nascere dei pulcini. Ma se ne devono mettere almeno 8. Ora sono impaziente che si schiudano, spero nascano 2 o 3 pulcini». «Tremavamo un po’ – prosegue Anna – quando le prime volte aprivamo il pollaio. Ma per non farsi attaccare da Fiocco basta alzare il piede».
A occuparsi della struttura sono a rotazione 3 alunni al giorno, per una gestione divenuta col tempo «di completa competenza dei bambini», spiega Carlo Mina. «Sono loro la mattina ad aprire, a pulire, a dare da mangiare e da bere agli animali e a recuperare le uova. Questa presa di responsabilità da parte di bimbi di 7-8 anni è forse l’aspetto più interessante».
Esperienze simili sono un’importantissima occasione per sensibilizzazione i bambini sulla qualità di vita degli animali. E le misure di un comune foglio A4, all’interno delle quali può stare per legge una gallina allevata in spazi chiusi, ha stupito i piccoli allevatori:
«Ne abbiamo collocata una nella scatola che contiene le risme ed è stato un piccolo shock per i bimbi vederla faticare a muoversi», conclude Mina. «Hanno detto, spontaneamente “dobbiamo comprare le uova delle galline che stanno bene, per non far soffrire quelle che non hanno spazio”»…
Conclusione migliore, a questo articolo, non poteva esserci. Continuiamo tutti così, che un futuro migliore, almeno in questa piccola nicchia, è possibile!
Buongiorno scusate mi ma io sto cercando una scuola di allevamento di pulcini; mio telefono è 3288258486.
Buongiorno Mamadou, ci scusi non sappiamo se abbiamo capito bene: lei sta cercando un corso da frequentare per imparare ad allevare pulcini e galline?
Grazie, un cordiale saluto.
Buongiorno, proponete il progetto anche nelle scuola, noi siamo a Cormano in provincia di Cormano. Grazie mille