Da super-appassionati di “galline” quali siamo, non potevamo non trovarci prima o poi di fronte all’impulso di dare forma avicola anche ad un foglio di carta. Ci abbiamo provato – “una piega ha tirato l’altra” – fino a scoprire combinazioni complesse di grande soddisfazione.
Suggeriamo questo esercizio/passatempo ad esempio come intrattenimento in treno, in qualche sala d’attesa, in spiaggia o anche in relax a casa con i vostri bambini… Noi abbiamo iniziato giocherellando con una tovaglietta di carta gialla al termine di una cena tra amici, riscontrando grandissimo interesse e curiosità proprio tra i più piccoli. 🙂
Come avrete inteso, stiamo parlando dell’arte dell’origami.
Appassionarsi all’origami, andando oltre la semplicità e spontaneità iniziale, può voler dire accedere ad un mondo incredibile fatto di artisti, disegnatori, modellisti e appassionati che conoscono la storia di questa “tecnica elevata ad arte”, e che ne portano avanti sperimentazioni geometriche e sviluppi futuristici, anche tramite riviste e canali web, nonché numerose iniziative e corsi, diffusi in tutto il mondo.
Gallina, gallo e pulcino sono “modelli” presenti da sempre nell’origami e con diversi gradi di difficoltà di realizzazione, per cui sono figure adatte sia ai principianti sia ai massimi esperti; oltre al divertimento nel realizzarle, questi deliziosi animali di carta possono essere utilizzati come segnaposto, come arredo della casa… o del pollaio! 🙂
La parola Origami è composta da due termini: ori, che significa “piegare”, e kami, che significa “carta”, da cui il significato di “carta piegata” o di “piegare la carta” (per le regole della fonetica giapponese, il suono della consonante “k” si muta in “g” e la pronuncia che ne risulta è dunque origami).
Molteplici sono le implicazioni e i significati che la parola origami evoca e che sono in parte ricollegabili all’ambito religioso; il termine kami allude infatti anche alle divinità, coloro che per definizione “stanno in alto”.
La storia dell’origami è affrontata in appositi testi specialistici di storia dell’arte, tra cui il volume “Origami tradizionali giapponesi” (di Francesco Decio e Vanda Battaglia, anno 2014).
In estrema sintesi, la storia dell’origami ha inizio con l’invenzione della carta in Cina nel II secolo d.C. e con l’esportazione della tecnica di produzione in Giappone, portata probabilmente da un monaco buddhista intorno al 600 d.c.
Complice la cultura del popolo giapponese, la carta acquistò ben presto una grande importanza, anche per le sue valenze sacre. Il processo di fabbricazione della carta stesso richiama il concetto della continua trasformazione delle cose, per cui la carta è un “rinascere a nuova vita” degli elementi che la compongono.
In Giappone erano quasi esclusivamente i monaci a fabbricare la carta, sia perché ne erano i principali utilizzatori, sia perché il processo di lavorazione era piuttosto lungo e richiedeva molta manodopera specializzata. La carta non veniva impiegata per realizzare “modelli”, ma per creare figure astratte aventi un significato simbolico e rituale, secondo rigide regole formali note a pochi specialisti.
Col tempo è stato abbandonato l’uso prevalentemente religioso e non furono più i soli monaci a “piegare la carta”, ma anche i nobili (la carta, di cui oggi disponiamo in abbondanza e forse in eccesso, in passato è stato un materiale raro e costoso, non accessibile a tutti); in tal modo avvenne il passaggio dai modelli più astratti e simbolici a forme più figurative di animali (tra cui la nota gru tsuru), insetti, fiori e altre forme della natura.
Lo sviluppo in ambito buddista della cultura zen ha poi contribuito alla diffusione ancora più capillare dell’origami (rispondente alla filosofia dell’autodisciplina e della meditazione). In questo periodo si diffusero il noshi (una decorazione di carta utilizzata per accompagnare un dono in segno di buon augurio o per congratularsi per un successo ottenuto), origami di supplica indirizzati al signore del luogo o ai favori dell’amata, origami adottati come stemmi di casate nobiliari e il tato (piccola custodia utilizzata per la conservazione di erbe officinali).
Con la fine del periodo Edo, per il Giappone cominciò una fase di “contaminazione” con la
cultura occidentale. Fu in quest’epoca che gli occidentali scoprirono il Giappone e che i giapponesi cominciarono a far conoscere l’origami all’estero grazie a vere e proprie tournée appositamente organizzate.
In un primo tempo, in Europa, gli origamisti vennero considerati dei maghi o dei prestigiatori: nessuno aveva mai visto cose del genere prima di allora. Salvo lodevoli eccezioni, come Leonardo da Vinci, Lewis Carroll e pochi altri, almeno fino alla metà del XIX secolo nessuno aveva mai pensato di piegare la carta per ottenere figure anche molto semplici.
Oggi, grazie a grandi maestri di questa tecnica, tra cui Akira Yoshizawa (considerato il padre dell’Origami moderno), l’origami è stato elevato ad arte e inoltre i suoi principi sono stati applicati dalla meccanica (airbag), all’ottica (telescopio di Hubble) fino alla medicina (stent in chirurgia vascolare).
Tutto ciò a partire da un semplice foglio di carta quadrato.
La forma della gallina, del gallo e del pulcino è da sempre presente nelle forme di origami, certamente a testimonianza dell’atavico rapporto tra uomo e gallina (e dell’evolversi fino ad oggi nella moderno ritorno ai piccoli pollai domestici per autoconsumo).
Gallo, Gallina e pulcini compaiono anche nella collezione del grande maestro Akira Yoshizawa:
Per realizzare un origami “modello gallina” o “modello gallo” o “modello pulcino” esistono diversi livelli di difficoltà.
Riportiamo di seguito un primo modello molto semplice (grazie al quale realizzare sia una gallina che un gallo che i pulcini); il consiglio è quello di prendere visione dei video oltre che dei disegni del modello (non troppo leggibili per i neofiti).
Potete utilizzare qualsiasi tipo di carta, dalla semplice carta di un quaderno alla carta degli appositi “set da origami” (con fogli colorati e talvolta decorati con le fantasie della tradizione giapponese).
Giocando con colori, dimensioni e cresta, grazie a questo modello semplicissimo di piegatura è possibile realizzare un “pollaio di carta” completo (adatto a far giocare i bambini).
Rappresentazione schematica del modello dell’origami con le fasi di piegatura:
Il video tutorial:
Giocando con colori, dimensioni e cresta, grazie a questo modello semplice di piegatura è possibile realizzare un “pollaio di carta” completo (adatto a far giocare i bambini).
Il modello dell’origami con le fasi di piegatura:
Il video tutorial:
Alcune simpatiche idee di “utilizzo” delle nostre “cocche di carta”:
Video tutorial di origami di pulcini:
Video tutorial di gallina origami “modello portauova”:
Video tutorial di gallina origami “modello ovaiola”:
Video tutorial di gallina origami “modello paniere”:
Video tutorial di gallo origami “modello razza pesante”:
Video tutorial di gallo origami “modello razza leggera”:
Video tutorial di gallo origami “modello canto del gallo”:
Video tutorial di gallo origami… “modello impossibile”!
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