Come spesso accade sono le favole lo “strumento” delegato a fornire una morale e uno spunto di riflessione su tematiche sociali e antropologiche complesse.
Ed è proprio questo il caso del racconto popolare di Henny Penny (protagonista una gallina) che poi, nel tempo, si è diffuso con il nome di Chicken Little (e anche Chicken-Licken), fino a diventare famoso al grande pubblico (anche se con una morale differente) grazie ai due film animati della Walt Disney, rispettivamente del 1943 (“Chicken Little – Questione di psicologia”) e del 2005 (“Chicken Little – Amici per le penne”).
In tutte le numerose versioni del racconto popolare Henny Penny, il ruolo della gallina, del pulcino e del gallo (ma anche del tacchino, dell’oca e dell’anatra), ricalca quello del luogo comune del classico “pollo”, ovvero dell’animale “credulone e poco intelligente” (benché sia ormai ben noto, anche da studi scientifici, che in realtà sia esattamente il contrario), mentre la volpe – come in tutte le più note favole – rappresenta anche in questo caso il predatore astuto e ingannevole.
Le prime testimonianze del racconto Henny Penny risalgono addirittura a più di due secoli fa, e ancora oggi è abbastanza diffuso come favola/filastrocca per bambini, in cui l’espressione centrale del racconto “The sky is falling!” (“Il cielo sta cadendo!”) è diventato di uso comune della lingua inglese per descrivere fenomeni di isteria collettiva (nella doppia valenza in cui essa può presentarsi, ovvero sia in chi tende ad auto-costruirsi irragionevoli paure, e sia in chi si lascia sopraffare “dall’aizzatore di popolo di turno”, che è poi lo stesso che fornirà all’occorrenza facili soluzioni per trarne vantaggio personale).
Sono dinamiche antiche, che ancora oggi sono presenti nella vita sociale e politica.
Il primo riferimento pubblico esplicito alla “sindrome di Henny Penny” risale ad un’orazione pre-elettorale tenutasi nella città di Boston il 4 luglio 1844, di cui è rimasta la seguente attestazione: “Ascoltando le loro arringhe alla vigilia delle elezioni, si potrebbe supporre che la favola di Chicken Little stesse per diventare realtà, e che il cielo stesse effettivamente cadendo.”
(Peleg W. Chandler, The Morals of Freedom: An Oration delivered Before the Authorities of the City of Boston, 04 July 1844).
La sindrome di Henny Penny, in definitiva, non fa altro che dar voce ed espressione all’antico modo di dire “mi cadesse il mondo addosso” (o “cadesse il cielo”), rintracciabile anche nella locuzione latina “Fiat iustitia ruat caelum” (“sia fatta giustizia anche se i cieli cadono”), che allude alla possibilità di essere colpiti dalla catastrofe più grande che si possa immaginare.
La storia della gallina Henny Penny faceva sicuramente parte della tradizione orale europea, prima che apparisse citata nella collezione di racconti tedeschi di inizio 1900 dei fratelli Grimm.
Uno dei primi a raccogliere racconti dalle fonti scandinave fu Just Mathias Thiele che, nel 1823, pubblicò una prima versione della storia di Henny Penny in lingua danese. In questa versione Henny Penny è “Kylling Kluk” (un pulcino) ed è una noce a cadere sulla sua schiena e ad allarmarlo, facendogli proclamare “Penso che tutto il mondo stia cadendo!”. Preso dal panico, coinvolge in questo suo isterismo tutti gli amici del pollaio (Høne Pøne, Hane Pan, Svand, Gaase Paase e Ræv Skræv) fino a cadere tutti vittime dell’astuta volpe Ræv Skræv, che con uno stratagemma si unisce al gruppo per poi mangiarli uno a uno, una volta raggiunto il bosco.
Risale al 1840 la prima versione illustrata del racconto di Henny Penny col nome Chicken Little di Jhon Greene Chandler, intitolata “The Remarkable Story of Chicken Little” (Massachusset); una delle più belle pubblicazioni illustrate di sempre.
In questa versione il protagonista è un pulcino che compare col nome “Chicken Little” e l’evento che scatena il suo panico gridato con l’annuncio “The sky is falling!”, è una foglia di rosa che cade sulla coda. Anche in questa versione tutti i protagonisti (Chicken Little, Hen-Pen, Duck-Luck, Goose-Loose) sono vittime della volpe (Fox-Lox), e nessuno di loro si salva.
A questa è poi seguita la versione scozzese del 1842 del libro di Robert Chambers “Popular Rhymes, Fireside Stories, and Amusements of Scotland”. In questa versione Henny Penny si convince che “i cieli stanno cadendo” quando un pisello gli cade sulla testa, e gli altri personaggi sono Henny Penny, Cocky Locky, Ducky Daddles, Goosie Poosie e una volpe senza nome; in questa versione Henny Penny e i suoi compagni finiscono mangiati nel tentativo di “dire al re” che i cieli stanno cadendo.
Nel 1849 venne pubblicata la versione inglese di Halliwell denominata Chicken-licken. Qui una ghianda cade sulla testa (pelata) del piccolo pulcino e tutti gli animali allarmati (Hen-len, Cock-lock, Duck-luck, Drake-lake, Goose-loose, Gander-lander, Turkey-lurkey), anche stavolta, finiscono mangiati dalla volpe Fox-lox, nel tentativo di “dire al re che i cieli stanno cadendo”.
In tutte queste versioni di “Henny Penny / Chicken Little”, tutti gli animali finiscono sempre mangiati dalla volpe; negli anni successivi saranno però pubblicate anche numerose differenti versioni in cui Chicken Little si salva, e con lui la scampano anche tutti gli altri protagonisti.
In alcuni casi il Re viene avvisato, e in molte altre sfuggono alla volpe e fanno semplicemente ritorno al proprio recinto, dimenticando l’allarme del “cielo cadente” e tornando a dare priorità alla deposizione delle uova e alle altre incombenze quotidiane tipiche della serena vita nel pollaio.
Nel periodo tra il 1865 e il 1871 la bellissima pubblicazione “The Remarkable Story of Chicken Little” fu ristampata nell’Edizione “Boston: Degen, Estes & Co., No. 23 Cornhill” e oggi resa disponibile nella collezione dell’archivio UCL University of California Libraries.
Per gli amanti del genere, ve la lasciamo qui in lettura in lingua originale (inglese).
Ancora oggi il racconto di Henny Penny è anche una divertente filastrocca per bambini in cui le sonorità della comparsa e del cumularsi dei personaggi può davvero entusiasmare e far ridere. Ascoltare per credere!
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