Enno de Kroon [sito web ufficiale] è un artista olandese che vive e lavora a Rotterdam, nel suo atelier privato situato nel quartiere storico di Delfshaven. Figlio di uno scultore è sempre vissuto fin da piccolo in mezzo alle arti, per poi diplomarsi alla Willem de Kooning Art Academy in pittura e scultura.
Già dagli anni ’80 il suo studio si direzionò sulla pittura, il disegno e la raffigurazione in generale su materiali non convenzionali, facendo già a quel tempo alcuni primi timidi esperimenti nell’utilizzo dei cartoni delle uova. Nel tempo questa “materia prima” lo ha catturato totalmente, portandolo a raggiungere livelli altissimi in quello che oggi viene definito EggCubism, ovvero l’uovocubismo artistico di Enno de Kroon.
Le scatole di cartone delle uova impongono all’artista di dipingere su una superficie non piana e questo fattore, se sfruttato in maniera magistrale, permette di ottenere opere d’arte che, grazie ad un utilizzo sapiente di colori, ombre, luci, curve, protuberanze e incavi, restituiscono allo spettatore un impatto estetico ed emozionale differente, a seconda di come egli si posiziona fisicamente nello spazio rispetto all’opera stessa.
In questo contesto, secondo la filosofia di Enno de Kroon, lo spettatore gioca un ruolo attivo (inserendosi perfettamente, in tal senso, nella corrente cubista del XX e XXI secolo): l’opera d’arte presuppone proprio questo “lavoro” del fruitore, ma non solo; Enno, attraverso l’impiego del cartone delle uova vuole introdurre nella sua proposta artistica anche l’eterno problema esistenziale uovo/gallina e portare il suo pubblico a riflettere sui problemi del sovraffollamento mondiale, con tutte le dinamiche sociali ad esso connesso.
Infine viene ad essere toccato anche il tema dell’immortalità dell’arte, che riesce a trasformare e rendere tale anche un elemento povero e di uso comune come il cartone per le uova, dunque “mettendo in scena” la lotta perpetua tra essere e divenire.
Enno de Kroon ha lanciato anche, nel 2006, una sorta di provocazione tramite internet, “liberando” le sue opere di EggCubism nell’infinito e anarchico mondo digitale (profilo Flickr), con l’intento però di dimostrare quanto siano costrittivi e insuperabili i limiti che lo spettatore si trova a dover subire nel momento che tenta di fruire di un’opera d’arte come quella dell’uovocubismo soltanto attraverso un’immagine (foto) due dimensioni. L’esperienza artistica deve essere ontologicamente “cubica”, “volumetrica”, in tre dimensioni per essere completa e veramente soddisfacente per entrambe le parti.
Immediatamente dopo la pubblicazione delle sue opere su internet però, sta di fatto che la sua vita professionale ha subito un’impennata di notorietà! 🙂
Riviste internazionali d’Arte, gallerie e collezionisti d’arte hanno cominciato a cercarlo e nel 2008 vende una sua prima collezione di EggCubism composta da 38 pezzi unici. E’ l’inizio del successo e della fama.
Col passare degli anni Enno ha migliorato e perfezionato al sua tecnica, mixando elementi della grande tradizione pittorica olandese con interferenze più vicine alla Pop Art e ampliando le superfici occupate dalle sue opere che, in alcuni casi, diventano anche di grandezza “paretale”.
In riguardo a questo specifico accostamento, Enno de Kroon, in un’intervista, ha affermato che lui personalmente e professionalmente non hai mai pensato di far parte di una simile corrente artistica, ma che allo stesso tempo comprende bene come le sue opere possano assurgere ad emblema correnti e movimenti artistici simili.
Giungiamo così ai giorni nostri, anno 2016. EggCubism approda in Italia, precisamente a Cecina (Livorno) con una nuova ed inedita mostra (che si è conclusa però il 18 settembre) presso lo spazio espositivo della Fondazione Culturale Hermann Geiger e curata dal direttore artistico Alessandro Schiavetti; una mostra dal titolo “EggCubism, L’Arte a due dimensioni e mezzo”, composta da 54 opere di uovocubismo provenienti da 13 diverse collezioni e che mai prima erano state raggruppate assieme. Un’occasione unica per godere, rigorosamente “dal vivo”, di un repertorio che rappresenta gli ultimi 12 anni di vita e ricerca artistica di Enno de Kroon.
“I lavori esposti sono una selezione delle migliori opere di De Kroon: si va da piccoli ritratti a realizzazioni di grande formato e molto elaborate, ottenute assemblando decine di cartoni anche su più strati, a serie unite da una tematica comune. I soggetti delle opere sono i più vari: da marinai, prostitute e atmosfere di una città portuale come Rotterdam a tavolate amichevoli, da bambini sui banchi di scuola a paesaggi e nature morte, ovvero temi coerenti con la biografia e la sensibilità dell’artista.”
Per l’occasione, Enno si è anche prestato a fare da docente agli insegnanti delle scuole, tenendo in prima persona un workshop (“WORKSHOP DI EGGCUBISM. AL LAVORO CON L’ARTISTA”) dedicato all’arte del riciclo, in modo che poi tale bagaglio di conoscenze e di esperienze potesse essere trasmesso a sua volta agli studenti.
Qui sotto, per concludere, due video interessantissimi con le opere EggCubism e l’intervista allo stesso artista Enno de Kroon in occasione, appunto, della mostra italiana presso la Fondazione Geiger. Nel secondo video, più lungo, viene anche indagato e approfondito tutto il processo creativo dell’uovocubismo e la realizzazione empirica/artistica delle opere.
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