Nel libro “Cervello di gallina. Visite (guidate) tra etologia e neuroscienze” (Bollati-Boringhieri, 2005, vincitore del “Premio Pace” per la divulgazione scientifica nel 2006), il neuroscienziato Giorgio Vallortigara racconta come funzionano la mente e il cervello umani a partire dalla mente e dal cervello della gallina.
Una serie di capitoletti densi di contenuti (tutti introdotti da un apologo zen tratto da “Le galline pensierose” di Luigi Malerba), sul tema della mente e dell’intelligenza.
Anche questo testo, così come numerosi recenti studi, evidenzia come il modo di dire “cervello di gallina” sia sempre più opportuno abbandonarlo, e come il mondo animale sia sempre più una frontiera da esplorare, conoscere e rispettare, in quanto scrigno di realtà stupende. Mondo animale che ci deve fornire spunti di riflessione per conoscere meglio noi stessi e per evolvere culturalmente verso sempre più elevate forme di rispetto di tutto l’ecosistema naturale.
Giorgio Vallortigara è professore ordinario di neuroscienze e direttore Vicario del Center for Mind/Brain Sciences dell’Università di Trento. È anche Adjunct Professor presso la School of Biological, Biomedical and Molecular Sciences dell’Università del New England, in Australia. È autore di più di 170 articoli scientifici su riviste internazionali (con oltre 3000 citazioni) e di alcuni libri a carattere divulgativo.
Oltre al già citato “Cervello di gallina. Visite (guidate) tra etologia e neuroscienze”, altri titoli sono:
È nell’editorial board delle riviste scientifiche internazionali. Oltre alla ricerca scientifica svolge un’intensa attività di divulgazione, collaborando con le pagine culturali di varie testate giornalistiche e riviste.
Nel 2013 gli viene conferito il Premio Ferrari Soave con la seguente motivazione:
“I principali interessi scientifici del Prof. Giorgio Vallortigara riguardano l’analisi della cognizione spaziale negli uccelli e dei meccanismi che stanno alla base della sua rappresentazione geometrica. Si è particolarmente interessato alla cognizione numerica e alla predisposizione biologica al riconoscimento di agenti animati in vari modelli animali. In questi campi ha dato contributi originali e innovativi di grande rilevanza internazionale. Inoltre, sa trasferire i risultati della sua raffinata ricerca sperimentale ad una divulgazione di alto profilo”.
Recentemente Vallortigara si è dedicato allo studio del pulcino e al suo senso innato nello sfuggire all’attacco dei predatori: non è un comportamento acquisito dall’osservazione o da mamma chioccia, ma nasce già con questo istinto.
Le galline hanno molto più cervello (e anima) di quanto si creda abitualmente: se deciderete di realizzare un vostro pollaio domestico e di accettarle come animali da compagnia, ve ne accorgerete subito.
Ecco ad esempio che cosa sono in grado di fare galline e pulcini; vedrete eseguire a questi animali dei giochi incredibili e risolvere anche dei “quiz” di intelligenza!
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