
La gallina di Sumatra è una stupenda razza ornamentale che deve il proprio nome all’isola dell’Indonesia, nel Sud Est Asiatico, in cui essa venne trovata. Elegante e maestosa, la gallina di Sumatra ha una storia affascinante e particolare che vale la pena conoscere.
Gallina di Sumatra: storia
Quando nel XIX secolo gli occidentali si imbatterono in questi polli scoprirono che gli abitanti di Sumatra li chiamavano Ayam Jalak (nome simile a Ayam Cemani, la gallina tutta nera), e che li consideravano un’antica specie selvatica di galliforme locale (simile dunque al jungle fowl), da secoli utilizzata nei combattimenti tra galli, diversa dai normali polli allevati dai contadini locali.
Li catturavano infatti nella foresta all’inizio della stagione riproduttiva, quando cioè l’aggressività dei galli era al massimo, per poi lasciarli andare quando tale carattere andava scemando mesi dopo.
In realtà non si trattava di una specie a sé, ma di una razza (o meglio, di una tipologia di polli da combattimento), probabilmente derivante da soggetti originariamente importati dai coloni Arabi e Persiani. Questi primitivi animali, rinselvatichiti, dettero origine a una popolazione di polli ferali che inizialmente presentavano caratteri differenti, ma accomunati da alcune tratti estetici: oltre alla livrea, infatti, erano neri la pelle, le interiora, le appendici cutanee, il sangue, gli occhi, la faccia.
I nativi usavano questi animali come polli da combattimento e come tali vennero esportati in India, dove pare contribuirono a formare la razza Aseel o Asil.
Ma per la gallina di Sumatra la svolta maggiore si ebbe quando, verso il 1847, i primi soggetti giunsero negli USA e di seguito (circa 30 anni più tardi) in Europa: qui infatti col tempo questi polli non vennero più usati per i combattimenti ma furono selezionati come razza puramente ornamentale, esaltando alcune caratteristiche che li rendevano davvero unici nel panorama avicolo dell’epoca. Essi infatti avevano un portamento e una tipologia di piumaggio che li facevano assomigliare a dei fagiani, con ali lunghe e code folte e arcuate.
Nel 1883 la gallina di Sumatra venne inserita nell’American Standard of Perfection, ovvero lo standard ufficiale statunitense per le razze di polli d’ornamento e non.
Gallina di Sumatra: caratteristiche morfologiche e caratteriali
La gallina di Sumatra ha tutt’oggi una serie di caratteristiche peculiari, e tra cui indubbiamente quella che la caratterizza in maniera univoca è la presenza di speroni multipli. Lo sperone, nei polli, è una struttura ossea che cresce sul tarso dell’animale, iniziando a differenziarsi già durante lo sviluppo embrionale.
Solo con l’inizio della maturità sessuale nei galli si nota la crescita degli speroni, mentre nelle galline essi non si sviluppano quasi mai (ci sono eccezioni legate all’età, allo stato di salute, alla genetica o a particolari sindromi come quella dell’inversione sessuale spontanea). Gli speroni sono utilizzati dai galli nel corso dei combattimenti coi conspecifici o per autodifesa.
Ebbene, nella gallina di Sumatra i maschi possono presentare da un minimo di 2 a oltre 4 speroni! Questi nell’animale adulto assumeranno una posizione più o meno a semicerchio. Anche le femmine sono dotate di speroni, a volte due per ciascuno dei tarsi. Purtroppo, decenni di consanguineità e incroci con altre razze hanno fatto si che alcune caratteristiche della gallina di Sumatra venissero a indebolirsi, e tra queste proprio la presenza dello sperone multiplo: legato a un gene recessivo, tale carattere si è perso in alcune linee di sangue di questa razza.
La gallina di Sumatra è un pollo di dimensioni medio-piccole, i maschi raggiungono in media i 2,3 Kg e le galline i 2 Kg. Sono polli agili e veloci, con petto e spalle larghe, tronco cilindrico e dorso allungato e leggermente inclinato verso la coda.
Quest’ultima nel gallo è ricca e molto impiumata, formata da penne falciformi lunghe e abbastanza rigide, che si curvano a partire da metà della loro lunghezza. L’effetto diventa così quello di una coda portata molto orizzontalmente, che curva a mo’ di strascico nella parte finale, dando all’animale un portamento a metà tra quello di un fagiano e quello di un pollo. Anche le lanceolate del groppone sono lunghe e abbondanti. Nella gallina la coda è sempre orizzontale, ma portata piuttosto chiusa e stretta.
La testa è piccola, con la pelle della faccia che va dal rosso-nerastro al nero; gli occhi sono neri, la cresta dev’essere a pisello e piccola, ben aderente al capo. Orecchioni e bargigli dovrebbero avere dimensioni ridotte.
I tarsi sono verde oliva, a pianta gialla, di media lunghezza. Le ali sono portate orizzontalmente, aderenti al corpo.
Accanto alla livrea nera, ricca di riflessi verde scarabeo, propria di questa razza, gli allevatori ne hanno selezionate altre: la rosso-nera, che presenta tracce di rosso sulla testa, nella mantellina e nelle lanceolate; la selvatico bruna; la blu (quest’ultima non riconosciuta in Italia).
Della gallina di Sumatra esiste anche la versione nana, simile alla razza grande se non per le dimensioni (circa 850 gr il gallo, 750 la gallina).
La Sumatra ha mantenuto alcune caratteristiche caratteriali che rivelano l’antica origine di un gallina selvatica e incline al combattimento. Sebbene siano animali generalmente docili con gli umani, sono polli che amano la vita all’aperto, risultando tendenzialmente nervosi se allevati in spazi troppo angusti. Sono molto attivi e apprezzeranno moltissimo la possibilità di avere accesso continuo al pascolo.
Attenzione perché questi uccelli sono ottimi volatori e saltatori e possono facilmente superare la recinzione del pollaio, se non ben congegnata.
I galli non hanno perso nei decenni l’originaria aggressività, per questo sarebbe bene limitarne il numero all’interno del pollaio e garantire sempre un numero adeguato di galline ad ogni maschio. Attenti anche alla convivenza con altre razze! L’aggressività è ovviamente più spinta nella stagione degli amori.
Proprio perché non sono mai state considerate galline ovaiole, né tanto meno selezionate per ricoprire questo ruolo, le galline di razza Sumatra non sono buone fetatrici: depongono circa 80-100 uova l’anno, per lo più in primavera, dal guscio candido e di circa 50-55gr di peso.
In compenso, però, esse hanno un forte istinto alla cova e si rivelano delle chiocce amorevoli, ottime balie, estremamente premurose coi propri pulcini.
La gallina di Sumatra si rivela quindi una razza ornamentale straordinariamente bella, di grande temperamento e dalla storia affascinante, purtroppo piuttosto rara tra gli allevatori. Meriterebbe maggiore considerazione e un pubblico di affezionati molto più vasto. Se ne avete l’occasione, non mancate di dedicarvi ad essa, e sarete ricompensati dall’eleganza unica di questa razza antica.